Don Antonello: «Rione Acquaviva, ora siglare un patto sociale»

La richiesta al Comune: "Più fatti e meno parole"

Don Antonello Giannotti
Don Antonello Giannotti
di Daniela Volpecina
Venerdì 12 Maggio 2023, 08:11 - Ultimo agg. 12:56
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Un patto sociale per il quartiere Acquaviva, che mette insieme ventinove realtà del territorio, pronte a gestire in maniera condivisa sette beni comuni dell'area sud della città. Questa, in sintesi, la proposta contenuta nel patto di collaborazione Arcipelago, presentato ieri nei locali della chiesa di Nostra Signora di Lourdes in via Kennedy. Un patto che, per diventare operativo, deve essere approvato dalla giunta. Tra i firmatari della proposta 15 associazioni e cooperative, quattro scuole (l'Ic Ruggiero - Terzo circolo, la scuola dell'infanzia Arca di Noè, il liceo artistico San Leucio, l'Isiss Terra di Lavoro), quattro parrocchie (il santuario di Sant'Anna, la chiesa di Lourdes, la comunità evangelica della Riconciliazione e la comunità cristiana di Caserta), la Juvecaserta, tre gruppi sportivi dilettantistici e due compagnie teatrali.

«Questo non è solo un patto di collaborazione - ha detto don Antonello Giannotti, parroco del quartiere e tra i primi a sottoscrivere la proposta - è un patto di corresponsabilità perché ci vede tutti insieme a progettare e realizzare.

Spero di poter vedere più fatti concreti e meno parole. Sono qui da un anno e da un anno sento ripetere sempre le stesse cose e cioè, per esempio, che le villette sono chiuse. Vorrei che potessimo entrare in queste villette, vorrei andare lì a tagliare l'erba. Passiamo dalle parole ai fatti, impariamo a lavorare insieme».

Un appello e un invito al Comune ad ascoltare le istanze dei cittadini e ad agire per il bene della comunità. Da lungo tempo infatti le associazioni chiedono di riaprire la villetta tra via Avellino e via Acquaviva, chiusa a seguito di un contenzioso circa 10 anni fa. Ma nell'elenco dei beni che questo gruppo di volontari si candida a gestire ci sono anche la piazzetta di via Trento, il sottopasso pedonale che collega via De Martino con via Ferrarecce e via Acquaviva-Vivaldi, il sottopasso pedonale e carrabile che attraversa via Ferrarecce e viale Lincoln così come l'oasi di via Feudo San Martino, per la quale le associazioni propongono l'abbattimento delle ringhiere e del muro che la separano dalla villetta di via Arno per realizzare un unico grande parco verde con finalità sportive e aggregative. E poi l'oratorio di San Vitaliano, i cortili delle case popolari di via Trento, giardini e spazi sportivi attualmente inutilizzati.

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E infine il Piedibus, nato proprio al quartiere Acquaviva nel 2009. Non è riuscito a partecipare all'incontro ma ha inviato un messaggio il vescovo Pietro Lagnese, sottolineando il suo sostegno e la sua vicinanza al progetto e incoraggiando la comunità ad andare avanti su questa strada. «Credo molto in questo patto ha sottolineato don Andrea Campanile, parroco del Santuario di Sant'Anna e ho dato fin da subito la mia disponibilità perché ritengo possa contribuire a migliorare la vivibilità del quartiere. Un obiettivo che ci accomuna tutti e che ci vedrà lavorare insieme». Assente invece il Comune. «Ci era stata garantita la presenza di almeno uno degli assessori ha dichiarato Imma D'Amico del centro sociale ex Canapificio e invece, anche questa volta, hanno scelto di disertare l'iniziativa. Restiamo in attesa di una risposta per capire quando il patto di collaborazione verrà finalmente portato all'attenzione della giunta per l'approvazione. Fino ad allora tutte le progettualità resteranno solo sulla carta». «Cercheremo di dare il meglio per questo territorio è il commento di Gigi Zampella, delegato della Juvecaserta ai rapporti con le scuole e le associazioni e soprattutto continueremo a sensibilizzare chi si mostra distratto su questa realtà».

Sostegno anche dal mondo del cinema. Con un video messaggio l'attore e regista Marco D'Amore ha fatto sapere di condividere il piano educativo, culturale, sociale e artistico che il gruppo Arcipelago intende portare nel rione Acquaviva: «Sono cresciuto in questo quartiere ha detto - arrivato qui dalla provincia di Napoli quando ero bambino, e questo è il luogo in cui ho vissuto gli anni felici dell'infanzia e dell'adolescenza, dove ho costruito le mie amicizie storiche, dove sono i luoghi del cuore, spero che questo mio intervento possa dare forza al loro messaggio di solidarietà, educazione e crescita culturale». Al fianco delle associazioni anche il documentarista Pietro Marcello, originario del quartiere Acquaviva, che ha offerto la sua disponibilità a fornire agli studenti del liceo artistico gli strumenti utili a realizzare una video inchiesta su questo territorio.

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