Droga dai narcos africani del Casertano,
arrestati gli spacciatori della Valle dell'Irno

Droga dai narcos africani del Casertano, arrestati gli spacciatori della Valle dell'Irno
di Mary Liguori
Venerdì 22 Ottobre 2021, 07:41 - Ultimo agg. 16:31
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Il metadone, sostanza usata per aiutare i tossici a respingere i morsi della dipendenza, veniva barattata con le dosi di droga. Dal Sert ai narcos, dunque, per poi essere rivenduta all'ultimo anello della catena alimentare del narcotraffico: i tossici all'ultimo stadio. Seguendo il destino dei flaconcini di metadone che molti tossicodipendenti in cura al Sert barattavano con pallini di eroina, i carabinieri hanno scoperto tutt'altro giro d'affari. E sgominato una pericolosissima gang di nigeriani gestori per anni di un market della droga a cielo aperto a Castel Volturno. Rintracciati, in due tempi, i loro clienti: spacciatori svincolati dalla criminalità organizzata.

Tre le tappe dell'inchiesta. Sul finire del 2018 ci fu il primo blitz in quella che era la roccaforte dei narcos di colore, i Palazzi Grimaldi di Castel Volturno, indicati al plurale perché il nome del costruttore fu dato a entrambi gli edifici residenziali caduti in disgrazia dopo il boom domitiano degli anni 80, e che oggi vanno considerati al singolare, dal momento che uno dei due palazzi fu acquistato e ristrutturato per ospitare la farmacia comunale. L'altro, quello abbandonato e di cui avevano preso possesso i nigeriani, era diventato una grande piazza di spaccio a cielo aperto. Dove confluivano, ogni giorno, spacciatori senza padroni da tutta la regione per rifornirsi di cocaina, eroina e crack. Nei giardini intorno, la processione dei disperati che andavano a barattare la dose di metadone con la droga. Ma è stato sul business principale, quello dei rifornimenti, che i carabinieri di Grazzanise, diretti dal maresciallo Luigi De Santis, hanno concentrato le proprie attenzioni. Nel 2018, dicevamo, un primo blitz portò alla decapitazione della gang nigeriana che, con canali di rifornimento propri, provenienti dall'Africa orientale, invadeva di droga di «buona qualità» a prezzi competitivi le piazze di spaccio campane fuori dal controllo della camorra. Dopo quell'operazione, gli investigatori si sono concentrati sui pusher-clienti dei nigeriani. La prima retata risale al 2019. Ieri il secondo tempo: in manette sono finiti i clienti salernitani dei narcos africani. 

Il gip Rosario Dello Stritto, su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, retta da Carmine Renzulli, ha disposto il carcere per cinque degli undici indagati.

Si tratta di Vincenzo De Salvatore e Antonio Pellegrino, entrambi 33enni e residenti a Mercato San Severino; Gerardo Ungaro, 34enne di Siano; Riccardo Della Monica 21enne di Castel Volturno; Pietro Salvati, 30enne di Nocera Inferiore (già detenuto per altra causa). Ai domiciliari sono invece finiti: Rita Mazzocchi, 29enne di Mercato San Severino; Gerardo Rescigno, 55enne di Mercato San Severino; Maria Canta, 46enne di Mercato San Severino, Daniele Di Benedetto, 28enne già detenuto a Salerno per altre cause; Raul Serafim Barau, 34enne di Santa Maria la Fossa e Rocco Bifulco, 28enne di Castel Volturno. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, spacciavano la droga ciascuno nel proprio paese di residenza. Nessuno di loro, al momento, risulta collegato al crimine organizzato. 

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L'inchiesta sfociata nel blitz di ieri ha permesso di ricostruire oltre 400 consegne di droga avvenute nel corso di 18 mesi. I pusher salernitani contattavano i fornitori nigeriani al telefono e fissavano l'appuntamento. Ciascuno spacciatore ritirava a Castel Volturno dai 50 ai 100 grammi di droga ogni paio di giorni. Un business che sembrava stroncato tre anni fa, con l'arresto di venti narcos nigeriani e il sequestro di Palazzo Grimaldi. Le vie d'accesso furono chiuse. Ma sulla Domitiana, i sigilli non sono un ostacolo. E già qualche settimana dopo il sequestro, i tossici si ripresero l'edificio bucando una parete. Evidentemente, visto che le contestazioni relative all'operazione di ieri riguardano fatti avvenuti fino a pochi mesi fa, anche i narcos sfuggiti alla retata del 2018 avevano riorganizzato il proprio giro all'ingrosso. 

Non è un caso che negli ultimi due mesi a Castel Volturno è esplosa la violenza. Stese e pestaggi vedono un gruppo di criminali emergenti cercare di imporsi a suon di pistolettate e mazze di ferro. Si tratta di una gang eterogenea, formata da italiani e nigeriani che fanno capo a un piccolo pregiudicato originario del napoletano da tempo residente sul Litorale. La banda sta seminando il panico devastando negozi e picchiando spacciatori. L'obiettivo è prendere possesso delle piazze di spaccio della Domitiana, di Villaggio Coppola e di Ischitella.

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