Erba secca e aiuole incolte Piazza Carlo di Borbone abbandonata e senza cure

Un destino ineluttabile l'abbandono della piazza più grande d'Italia con i suoi 130.000 metri quadrat

Piazza Carlo di Borbone
Piazza Carlo di Borbone
Martedì 21 Febbraio 2023, 08:34 - Ultimo agg. 16:24
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Da un lato le importanti celebrazioni per il 250esimo anniversario della morte di Vanvitelli che avranno come luogo di elezione la Reggia con la sua bellezza maestosa, dall'altro la piazza Carlo di Borbone, sulla quale il complesso vanvitelliano si affaccia, con la sua aria malinconica, l'erba incolta e secca, le siepi bruciate e danneggiate dalla presenza di piante infestanti. Un colpo d'occhio che stride con la straordinaria realizzazione del grande architetto.

Sembra quasi un destino ineluttabile l'abbandono che caratterizza la piazza più grande d'Italia con i suoi 130.000 metri quadrati.

Il "biglietto da visita" - come viene definita da anni - che, in fondo, sebbene in termini non proprio lusinghieri, la presenta davvero la città, caratterizzata da un rapporto poco felice con il suo patrimonio verde. La piazza, sebbene sia parte integrante dell'opera di Vanvitelli, è, infatti, nella competenza del Comune di Caserta, ed è proprio questo il problema. L'ente locale, a causa delle sue ataviche difficoltà di ordine economico e finanziario, non è in grado di provvedere alla manutenzione.

Da qui, il ricorso ai privati che hanno cercato, ormai da tempo, di dare una mano al Comune "adottando" l'enorme spazio. Attualmente è l'azienda "Fattorie Garofalo", ad averne l'onere. Grazie alla convenzione siglata nel 2021, tra il sindaco Carlo Marino ed il rappresentante legale del gruppo imprenditoriale, Raffaele Garofalo, le Fattorie Garofalo (storica società di Terra di Lavoro che conta sette aziende agricole e tre stabilimenti produttivi, specializzata nella produzione di mozzarella di bufala campana e carne bufalina), si assunsero la responsabilità di occuparsi per un anno della manutenzione ordinaria del verde della piazza.

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Un accordo che è stato, poi, rinnovato e che dovrebbe arrivare a scadenza nella prossima primavera. L'azienda, peraltro, aveva preso il testimone da Confindustria Caserta che nel 2019, sotto la guida dell'allora presidente Gianluigi Traettino, aveva, a sua volta, proseguito un'iniziativa messa in campo da un gruppo di imprenditori (fra gli altri Vincenzo Capitelli, Francesco Marzano, Emma Taricco, Rosanna Marziale, solo per citarne alcuni), che avevano in carico la piazza. L'intervento delle Fattorie Garofalo ebbe immediatamente risultati evidenti. L'erba che, terminato l'incarico assunto da Confindustria, era crescita alta e incolta, fu tagliata e vennero risagomate con cura le aiuole che ripresero, così, il loro disegno originario. Oggi, però, di tutto quell'impegno è rimasto poco o niente: il lavoro effettuato è andato perso per la mancanza di irrigazione e per la scarsa pulizia che sono, invece, di competenza del Comune. Lo stato della piazza ha turbato anche gli stessi protagonisti dell'iniziativa. «Abbiamo impiegato un bel po' di fondi e di risorse per fare bella la piazza, e constatare ora che il nostro impegno è valso a poco, ci addolora. Ci avevano assicurato che sarebbe stato realizzato un nuovo sistema di irrigazione. Ma visto la condizione della piazza, temo che non sia stato ancora realizzato», dice Raffaele Garofalo, presidente di Fattorie Garofalo. Il quale annuncia, per le prossime settimane, un altro massiccio intervento «con la speranza che, stavolta, abbia un esito migliore».

La medesima situazione di incuria si riscontra, peraltro, anche nell'aiuola della vicina piazza Gramsci, situata davanti ai Giardini della Flora. Lo spazio, adottato da uno dei club Rotary di Caserta, si presenta con l'erba completamente secca, nonostante ci sia proprio lì una fontanina funzionante. Una questione da affrontare al più presto: celebrare il grande architetto che ha dato lustro a Caserta, significa onorarne l'opera e la memoria soprattutto attraverso la cura delle sue realizzazioni.
 

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