«Non riduceteci a ghetto» al Rione Acquaviva un Carnevale di protesta

Nel mirino il parcheggio interrato da cento posti

Il Carnevale al Rione Acquaviva
Il Carnevale al Rione Acquaviva
di Daniela Volpecina
Martedì 21 Febbraio 2023, 08:26 - Ultimo agg. 16:24
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Cinquecento persone in prevalenza studenti e famiglie con bambini hanno sfilato in corteo ieri pomeriggio lungo le strade del quartiere Acquaviva in occasione del Carnevale sociale promosso dal comitato Città Viva e dal centro sociale ex Canapificio. Non solo maschere, costumi, coriandoli e cartelloni ma intere scenografie realizzate dagli alunni del terzo circolo didattico Ruggiero e del liceo artistico San Leucio. Ovunque barche, meduse giganti, squali, sardine, macchine galleggianti e un telo lungo circa venti metri, a riprodurre un'onda del mare, indossato da una decina di persone per simboleggiare la marea umana pronta a sommergere il quartiere e a difenderlo dal rischio di speculazioni.

Il tema proposto era infatti quello della sostenibilità ambientale.

Una scelta non casuale alla vigilia di una serie di interventi di rigenerazione urbana che di qui a poco investiranno il quartiere. E così da piazza Sant'Anna alla villetta di via Arno, passando per il sottopasso di via De Martino, via Acquaviva, i cortili delle case popolari di via Trento, la villetta chiusa da decenni in via Avellino e l'oasi di via Feudo San Martino, passanti e residenti hanno potuto ammirare, sulle note musicali del Frente Murguero campano, gli allestimenti delle scuole ma anche apprendere le novità sui cantieri attesi in primavera.

Cantieri che hanno innescato non pochi dubbi tra le fila delle associazioni. Ambientaliste e non. Stop al consumo di suolo', Meno cemento, più alberi', Il verde non è solo un colore', Dignità per via Trento', No ai ghetti nel quartiere Acquaviva', Il parcheggio interrato affossa il nostro futuro'. Sono solo alcuni degli slogan che hanno fatto capolino lungo il corteo al quale hanno aderito ben dodici associazioni tra queste Italia Nostra, Lipu, Uisp, Cittadinanzattiva, GreenCare Caserta, comitato per Villa Giaquinto, Spazio Donna, Millepiani, Wwf, Arci per sensibilizzare l'opinione pubblica e accendere i riflettori sui progetti finanziati dal Ministero per le infrastrutture nell'ambito del Pinqua (Programma innovativo per la qualità dell'abitare).

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Progetti sui quali le associazioni chiedono trasparenza. Tutte hanno infatti protocollato al Comune una richiesta di accesso agli atti. In particolare chiedono lumi sul parcheggio interrato da cento posti auto che sorgerà in via Feudo San Martino, dove ora c'è un'oasi verde, e per il quale verranno impiegati circa sei milioni di euro, quasi la metà dell'importo complessivo riconosciuto dal Ministero. «Ancora una volta denuncia Maria Rosaria Iacono di Italia Nostra si impiegano i fondi pubblici non per migliorare la qualità di vita di un quartiere ma per sottrarre gli spazi verdi sopravvissuti alla speculazione edilizia. Non si può consentire altro consumo di suolo, sarebbe una perdita irrecuperabile».
«Non permetteremo al Comune è il commento di Matteo Palmisani della Lipu di distruggere questa oasi che ospita circa cinquanta alberi - tra questi cipressi, tigli e aceri - per una infrastruttura di dubbia utilità. L'amministrazione non riesce a comprendere che solo difendendo il patrimonio verde e piantando sempre più specie sarà possibile contrastare i cambiamenti climatici».

«Questa oasi fa notare Piero Giani della Uisp - non va distrutta ma riqualificata e potenziata per offrire sempre maggiori servizi ai cittadini. In quest'area c'è anche una pista di atletica che andrebbe implementata e non soppressa per favorire lo sport di comunità». «Questo è un quartiere vivo e in fermento spiega Virginia Crovella del comitato Città viva che sogna un riscatto sociale e che non intende subire scelte calate dall'alto. La sfilata ha rappresentato l'occasione per ribadirlo ma anche per testimoniare l'importanza della salvaguardia del verde pubblico e la tutela dei beni comuni».

Il corteo di ieri è stato per molti infatti una sorta di prova generale in vista del sit in di protesta già programmato per giovedì alle 17. Il raduno delle associazioni, dei comitati e dei residenti è previsto in via Arno nel rione Volturno, poi i manifestanti si sposteranno in viale Lincoln e in via Isonzo per bloccare il traffico diretto sul ponte delle Libertà e in viale Carlo di Borbone. L'obiettivo è creare disagi alla viabilità per lanciare un messaggio alle istituzioni. «Il quartiere Acquaviva è abbandonato a se stesso da decenni aggiunge Vincenzo Fiano dell'ex Canapificio - e ora che stanno per arrivare quasi quindici milioni per migliorarne la qualità di vita, si sceglie di ignorare le richieste che arrivano da chi vive e lavora qui. Vorremmo sapere chi ha deciso e in base a quale criterio che questi fondi debbano essere destinati ad un mega parcheggio».
 

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