«Mio figlio, 11 anni, pestato dal branco
per un euro, di giorno, in mezzo alla folla»

«Mio figlio, 11 anni, pestato dal branco per un euro, di giorno, in mezzo alla folla»
di Domenico Marotta
Mercoledì 1 Settembre 2021, 08:29 - Ultimo agg. 10:49
4 Minuti di Lettura

Picchiato per un euro a soli undici anni. Un altro episodio di violenza, è avvenuto in pieno centro a Caserta. I fatti risalgono a lunedì sera intorno alle 19, con il sole ancora alto e tanta gente per strada.
A denunciare l'accaduto è Antonia, la madre del piccolo malcapitato, colpito a più riprese da una baby gang di suoi coetanei. «Era in bici, vicino alla Reggia, aveva il telefono in mano, mi stava chiamando per dirmi dov'era. In quattro gli si sono avvicinati - racconta la signora che preferisce mantenere l'anonimato - gli hanno chiesto un euro. Mio figlio gli ha risposto che non ce l'aveva. L'hanno colpito con due pugni al volto, lui è andato a terra, con la bici. E i ragazzini hanno continuato a picchiarlo. Per fortuna una passante li ha messi in fuga».


È addolorata la donna, che poco dopo ha raggiunto il bambino colpito: «Per fortuna mio figlio sta bene. Con mio marito lo abbiamo subito accompagnato al pronto soccorso, lo hanno dimesso a notte fonda ma fisicamente sta bene. Però è provato continua la madre e, cosa che fa ancora più male, così piccolo aveva paura di raccontare».
E sembra che i bimbi aggressori non siano nuovi ad episodi di violenza: «Mi hanno scritto molte mamme, mi hanno fatto sentire la loro vicinanza, mi hanno raccontato fatti analoghi.

Quei ragazzini sono conosciuti, vivono un disagio, sappiamo chi sono, pare che già altre volte abbiano picchiato dei coetanei». E ieri mattina i genitori dell'undicenne aggredito hanno sporto denuncia: «È nostro dovere civico. Dobbiamo pretendere che ognuno si prenda le responsabilità di quello che fa, secondo la legge. Ancora, di più, credo spiega la mamma dell'aggredito tutti noi dovremmo porci delle domande, fare un esame di coscienza, che ci impegnassimo in prima persona per dare una mano, per evitare che episodi del genere possano verificarsi di nuovo. Ragazzi così giovani che si comportano così vanno anche aiutati». Però, resta vivo e preoccupante l'allarme sicurezza: «Sono sinceramente preoccupata anche per il futuro. Mio figlio è sconvolto, impaurito ma ora ha imparato, purtroppo, che queste cose possono accadere. Sono spaventata per i quei bambini che, ignari, vanno in giro e rischiano di tornare pestati. Serve, secondo me, anche una maggiore presenza delle istituzioni. Perché se i ragazzi hanno paura di raccontare quegli episodi, significa che non si sentono tutelati».

Video


A margine la solidarietà di amici e conoscenti: «Un pizzaiolo del centro, saputo quanto accaduto, lunedì ha offerto la pizza al mio bambino. Tanti mi hanno telefonato. La signora che ha assistito all'aggressione e che ha messo in fuga i ragazzini, mi ha lasciato il numero di telefono. Ho sentito il calore di tutti ha detto ancora la madre ma se si parla di legalità bisogna anche avere il coraggio di denunciare». Finisce così il racconto della mamma di un bimbo di appena undici anni, ripetutamente percosso dai suoi coetani per avergli negato un euro. Quel che resta è l'ennesima intollerabile episodio di cronaca, a soli due giorni dalla morte di Gennaro Leone, colpito a morte a Via Vico durante una rissa. Restano le riflessioni di genitori sofferenti e preoccupati, che si interrogano sulla sicurezza dei propri figli e su come sia possibile che dei bambini che dovrebbero giocare con le macchinine ed azzuffarsi al massimo per una partita a pallone nel cortile di casa, possano picchiare in branco un coetaneo che gli ha negato un euro. Servono le ordinanze ma serve, soprattutto, una risposta efficace a questa dolorosa domanda.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA