Il leader di Forza Nuova a Caserta:
«Magistrati conniventi con la mafia»

Il leader di Forza Nuova a Caserta: «Magistrati conniventi con la mafia»
di Vincenzo Ammaliato
Lunedì 28 Gennaio 2019, 08:00
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Cinquanta poliziotti in assetto antisommossa, oltre a pattuglie dei carabinieri, della polizia municipale e agenti della Digos. La piazza del municipio presidiata dalle forze di polizia. E un plotone di giornalisti pronto a documentare momenti di tensione che si potrebbero verificare durante il corteo del movimento politico Forza Nuova, atteso per la manifestazione contro la mafia nigeriana, e per il quale è stata annunciata una contromanifestazione da parte degli esponenti politici locali dei partiti di sinistra. Ma quando all’orario previsto, alle 18.30, arriva il leader del movimento di estrema destra, Roberto Fiore, i militanti con giubbotto nero e bandiera tricolore ad attenderlo sono poco più di trenta. Grossomodo, altrettanti i contestatori che intonano Bella Ciao. 

A loro sostegno anche delegati dell’Anci e dell’Arcigay Caserta. I poliziotti creano un cordone per non far entrare in contatto fisico i due gruppi. E per fortuna nessuno di loro fa nulla affinché ciò avvenga. E così il leader Fiore può prendere posizione in relativa tranquillità sulle gradinate del lungo fiume e tenere il suo comizio, incentrato soprattutto in un attacco diretto a: «Parte della magistratura giudicante, che a differenza dell’Antimafia – dice – è inadempiente, e credo in alcuni casi addirittura connivente, con la mafia nigeriana». Il riferimento di Fiore è ai continui arresti di spacciatori africani di droga per i quali secondo lui i giudici poi non confermerebbero quasi mai gli arresti, né configurerebbero il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. «Parte della magistratura – continua Roberto Fiore – con questo atteggiamento remissivo contro la mafia nigeriana si sta comportando come nei primi anni ’70 quando ci furono i primi attacchi terroristici, i cui protagonisti non furono contrastati come si sarebbe dovuto, oppure come il contrasto all’attività repressiva della mafia del giudice Falcone». Poi, la sua attenzione passa dalla magistratura al Comune di Castel Volturno, che annuncia occuperà in maniera fisica e pacifica fra trenta giorni. 

«Occuperò il Municipio – dice Fiore – se entro un mese questa città non sarà militarizzata. 200 soldati sono pochi. Ne servono molti di più e devono garantire rimpatri giornalieri di tutti gli immigrati irregolari, soprattutto dei nigeriani per i quali ci sono anche accordi fra Italia e Nigeria per i rimpatri. Ogni giorno devono partire voli da Capodichino con nigeriani irregolari che vivono a Castel Volturno. Se questo non avviene mi trasferirò qui e chiederò conto alle istituzioni e alla politica del mancato intervento». Il sindaco del posto, Dimitri Russo, presente fra i contestatori, gli risponde con sarcasmo: «Al Comune abbiamo grossa carenza di personale. Il signor Fiore ci facesse conoscere i suoi titoli professionali e vediamo in quale ufficio metterlo a lavoro per la collettività. Magari, all’ufficio immigazione».
 
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