Il muro reale di via Passionisti
torna all'antico splendore dopo la diffida

Il muro reale di via Passionisti torna all'antico splendore dopo la diffida
di Franco Tontoli
Venerdì 23 Settembre 2022, 07:15 - Ultimo agg. 24 Settembre, 19:39
3 Minuti di Lettura

Procedono spediti i lavori per il recupero del muro di cinta del parco reale lungo via Passionisti nel rispetto del cronopogramma pubblicizzato sul cartellone alla impalcatura di recinzione, un dettaglio da sottolineare positivamente nel contesto cittadino in cui nella quasi totalità delle opere pubbliche avviate per il risanamento di edifici da risanare la data di avvio dei lavori è remota di anni, lavori fermi e impalcature a marcire.
I lavori del recupero del muro sono stati avviati a cura della direzione della Reggia il 15 giugno scorso, la data indicata per la loro ultimazione è il 9 dicembre prossimo e l'attuale stato dell'arte ne fa prevedere il rispetto. Il muro si sviluppa per circa duecento metri sul fronte di via Passionisti, dalla Palazzina del Boschetto all'angolo di via Camusso di Ercole, era coperto di intonaco che con gli anni presentava rigonfiamenti e screpolature, fino alla degradazione in più punti che costituiva pericolo per pedoni e automobilisti, la circostanza determinò una ordinanza del sindaco di messa in sicurezza notificata al direttore dell'epoca Mauro Felicori.



La direttrice sopravvenuta Tiziana Maffei, nel contesto di un finanziamento del ministero del Beni culturali dell'importo di 347.573 euro ha inserito i lavori non soltanto di messa in sicurezza ma di risanamento e di recupero estetico. L'intonaco della cinta muraria è stato rimosso ed è stato riportato alla luce il disegno dei blocchi di tufo che conferiscono all'antico manufatto l'aspetto poderoso che aveva. Stessa operazione non si ritenne di fare per il muro sul versante di via Santorio prima dell'incrocio di Aldifreda sul versante città, qui il muro è per metà a blocchi tufacei a vista e per la parte restaurata di intonaco rosaceo già del tutto stinto per la umidità della vegetazione boschiva dell'interno. Nell'importo finanziato rientrano anche i lavori di rifunzionalizzazione dell'accesso al parco reale da via Maria Cristina di Savoia all'innesto della salita Quercione da Briano, dell'area di accoglienza alla fontana di Diana e Atteone, all'autoparco di via Gasparri, al ponticello di ingresso al Giardino Inglese e al muro paddock della Polizia a cavallo.

Dalla direzione della Reggia era stato annunciato il progetto di risanamento dell'emiciclo dirimpettaio della chiesa di Sant'Antonio al corso Giannone che dispone di un cancello da decenni chiuso, qui è stata prevista la sistemazione del varco di accesso pedonale al parco con uffici e biglietteria da spostare da quello immediatamente adiacente l'istituto «De Amicis». La gara per il nuovo accesso è in corso di formalizzazione. L'emiciclo oggi ospita il parcheggio dei motorini degli studenti delle scuole medie e liceali del «Giannone», le mura arcuate con intonaco decadente e fitte di iscrizioni deturpanti. Una prelazione nelle opere di risanamento delle recinzioni del parco reale che continueranno dovrebbe essere riservata alla cancellata che corre parallela al corso Giannone fino al quartiere Aldifreda, fu realizzata nel 1982, il sindaco Giampaolo Iaselli riuscì a dirottare a Caserta era ministro ai Beni Culturali, dicastero neo costituito, Vincenzo Scotti un finanziamento destinato al museo di Brera.

Fu così abbattuto il muraglione che non era settecentesco come all'epoca fu polemicamente detto, l'originale era stato distrutto dai militari americani di stanza nella Reggia, per allargare la carreggiata stradale dove transitavano i tanks. La cancellata, quindi, arrivò funzionale e ornamentale, caratteristica quest'ultima da tempo oscurata, i suoi quaranta anni li dimostra tutti, ha perso circa 60 puntali dalle lance verticali per la precipitazione di rami d'alberi e non ha mai ricevuto manutenzione.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA