È ricoverato presso l'ospedale Santobono di Napoli il ragazzino di 13 anni che mercoledì mattina è stato investito davanti alla scuola media Cavour in via Piersanti Mattarella. Nell'impatto con un'auto guidata dalla mamma di un altro alunno dello stesso istituto il giovane ha riportato la frattura di tibia, perone e caviglia. Secondo i tanti testimoni che si trovavano sul posto, intorno alle otto, lo studente si apprestava ad attraversare la strada per accedere nel cortile della scuola quando è stato travolto da un'auto che procedeva non a forte velocità. La donna, infatti, è ripartita dopo aver fatto scendere il proprio figlio non accorgendosi dell'arrivo del ragazzo. Nello stesso modo il giovane, forse con l'attenzione rivolta altrove, non ha avvertito la ripartenza dell'auto.
Il tredicenne, che dopo l'impatto presentava una vasta ferita al piede, è stato immediatamente soccorso dai docenti e dai collaboratori scolastici che a quell'ora presiedono l'entrata nell'istituto e, in attesa dell'arrivo dell'autoambulanza del 118, è stato adagiato su una sedia. All'arrivo dei sanitari è stato immobilizzato e trasportato presso il pronto soccorso dell'ospedale Guerriero di Marcianise, distante poco più di un chilometro, da dove è stato poi trasferito all'ospedale Santobono di Napoli.
Commentando il caso del povero ragazzino investito fuori la Cavour, molti puntano il dito contro la mancanza dei controlli, sbagliando. Poiché proprio la scuola di via Mattarella è forse quella più monitorata. Infatti l'afflusso e il deflusso dei ragazzi sono regolati sia dai collaboratori scolastici che da molti docenti, proprio per cercare di evitare che possano capitare spiacevoli episodi. Piuttosto, nessuno parla di colpe che potrebbero ricadere sui tanti genitori che con le auto devono accompagnare i figli fino al cancello della scuola e, quindi, non solo aumentano il traffico nei paraggi ma si trovano anche a parcheggiare in modo scriteriato, o sulla vitalità istintiva dei ragazzi che spesso attraversano la strada senza guardare e di corsa. L'alternativa? Chiudere del tutto il transito delle auto nella strada, negli orari di entrata e uscita dalle scuole.