Le associazioni scrivono al sindaco: «Possibile salvare i pini e la ciclabile»

Quattordici associazioni hanno scritto al sindaco Marino e all'assessore ai Lavori pubblici Marzo per chiedere di rivedere il progetto

È ancora emergenza ambientale a Caserta
È ancora emergenza ambientale a Caserta
di Daniela Volpecina
Venerdì 11 Novembre 2022, 07:33 - Ultimo agg. 10:41
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«Ok al cantiere in via Unità d'Italia ma attenzione a non commettere gli errori del passato». Potrebbe essere sintetizzata così la posizione di ben quattordici associazioni che ieri hanno scritto al sindaco di Caserta, Carlo Marino, e all'assessore ai Lavori pubblici, Massimiliano Marzo, per chiedere di rivedere il progetto relativo all'intervento, attualmente in corso nel tratto compreso tra il Monumento ai Caduti e via Sud Piazza d'Armi, per la riqualificazione dei marciapiedi e la rimozione delle barriere architettoniche. Il progetto - che inizialmente prevedeva l'abbattimento di diciotto pini secolari, poi salvati grazie all'intervento degli ambientalisti è stato già rimodulato una volta. Il nuovo rendering, reso noto dal Comune, ha però fatto emergere delle perplessità tra le associazioni sull'efficienza dell'intervento.

«Pur riconoscendo con soddisfazione l'apertura al dialogo e al confronto mostrata dall'amministrazione comunale verso la rete delle associazioni si legge nel documento vorremmo far notare che la soluzione che l'Ente intende adottare per salvaguardare i pini si è già rivelata inefficace in altre strade della città.

Basti guardare il filare degli alberi in viale Medaglie d'oro, dove la pavimentazione risulta sollevata dalle radici, rendendo non completamente fruibili il percorso pedonale e quello ciclabile. L'intenzione del Comune, in via Unità italiana, è infatti quella di realizzare dei masselli inerbanti, proprio come quelli già esistenti, lungo tutta la fascia che contiene i pini. Una soluzione tecnica destinata al fallimento. Meglio sarebbe, come più volte proposto negli ultimi due anni dalle associazioni che al riguardo hanno condotto uno studio tecnico, ricorrere alle griglie sopraelevate oppure all'impiego della terra nuda lungo tutto il tratto, e realizzare invece il percorso pedonale e la pista ciclabile in tutta sicurezza in corrispondenza del parcheggio. Questa soluzione, oltre a salvaguardare gli alberi, consentirebbe di ottenere un risultato efficace e duraturo nel tempo, scongiurando sperpero di denaro pubblico».

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Due le proposte tecniche presentate al Comune. La prima prevede lo scavo del terreno intorno ai pini con aria compressa, in modo da mettere a nudo - senza danneggiarle - le radici che verrebbero incamerate in opportune cupolette in plastica, rivestite a loro volta da un tessuto che impedisce la propagazione delle radici. Il tutto verrebbe poi coperto da una griglia metallica e da un massetto in cemento. Con questo sistema non sarebbe neanche necessario tagliare le radici superficiali rischiando di minare la stabilità degli alberi. Il Comune però dovrebbe allargare il marciapiedi di circa sessanta centimetri, restringendo un po' la carreggiata. La seconda proposta invece prevede lo smantellamento dell'attuale pavimentazione, ormai distrutta e inutilizzabile, per far posto alla terra nuda e consentire così alle radici di espandersi liberamente. Su tutto il tratto andrebbe sovrapposta una griglia rimovibile, per consentire la pulizia periodica e scongiurare che venga trasformata in un ricettacolo di rifiuti, con l'aggiunta alle due estremità del marciapiedi di pedane inclinate per consentire l'accesso ai disabili. Anche in questo caso previsto un ampliamento dell'area per realizzare un marciapiedi leggermente ribassato. Il documento inviato al Comune è stato firmato da Wwf, Legambiente, Lipu, Italia Nostra, GreenCare, Cittadinanzattiva, Città viva, ex Canapificio, Arci, Arcipelago, Unione italiana ciechi, Uisp, Pax Christi, Spazio Donna. Per la rimozione delle barriere architettoniche, che non comprende soltanto via Unità d'Italia, il Comune ha ottenuto un finanziamento di 340mila euro.

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