Jabill Marcianise, pressing finale davanti alla prefettura: non c'è ancora un data per l'incontro al Ministero

Tra due settimane il licenziamento di 190 lavoratori: si cerca una soluzione

Una protesta dei lavoratori JAbil
Una protesta dei lavoratori JAbil
di Franco Agrippa
Martedì 14 Febbraio 2023, 08:26 - Ultimo agg. 12:41
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Nubi nere si addensano sulla vertenza Jabil. Nemmeno nella settimana stabilita dalla struttura che gestisce i tavoli di crisi del Ministero dell'Impresa e del Made in Italy, lo scorso 30 gennaio, si apprende il giorno in cui si dovrebbe svolgere una nuova riunione per discutere dei 190 licenziamenti annunciati dalla multinazionale americana. È sicuramente un cattivo segno o, quantomeno, indica che soluzioni alternative ai licenziamenti non sono state trovate. Eppure, all'inizio della scorsa settimana le Rsu della Jabil insieme ai sindacati avevano chiesto di anticipare la riunione del tavolo per non perdere ulteriore tempo e giungere a decisioni affrettate. Un appello caduto nel vuoto.

Nel sito marcianisano i lavoratori stanno proseguendo lo stato di agitazione con lo sciopero a scacchiera di un'ora per turno e, intanto, con i sindacati hanno convocato per domani, alle ore 10,00, l'ennesimo presidio presso la Prefettura di Caserta, con lo scopo di far sentire la loro voce alle istituzioni e alla politica, con le residue speranze che possano fare qualcosa. Del caso della Jabil si sono interessati anche i vertici sindacali di categoria che hanno pubblicato una nota stampa in cui, parlando della situazione della Jabil hanno allargato il discorso anche all'altra industria del casertano in crisi: la Whirlpool. «Mancano più di due settimane all'annunciato licenziamento di 190 lavoratori da parte della Jabil di Caserta, multinazionale americana del settore dell'elettronica scrivono Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim-Cisl, Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e Luca Colonna, segretario nazionale Uilm-Uil - e non è stata comunicata alcuna data per un incontro presso l'unità di crisi del MiMit, presieduta dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto, per capire quali progetti di ricollocazione occupazionale il Governo, la regione Campania e la stessa Jabil intendono attivare per dare continuità lavorativa ai 190 dipendenti dichiarati in esubero dal 1° marzo.

Nell'ultimo incontro tenuto al MiMit lo scorso 24 gennaio, le parti sindacali avevano chiesto di sospendere la procedura di licenziamento prevista per il 1° febbraio e prolungare la cassa integrazione di un mese allo scopo di per poter capire se c'erano progetti industriali seri che potessero dare lavoro ai 190 dipendenti della multinazionale».

Nella nota, i sindacati ricordano che negli ultimi anni le multinazionali americane Jabil e Whirlpool sul territorio casertano hanno ridotto drasticamente gli occupati. «L'azienda di schede elettroniche nel 2015 occupava 1400 lavoratori, oggi 440 di cui 190 dichiarati in esubero dal 1° marzo, l'azienda di elettrodomestici prima del 2015 occupava a Teverola e Carinaro 1500 persone, oggi nel centro logistico di Carinaro ci sono 260 addetti. Entrambe le aziende in questi anni si sono fatte promotrici di azioni di ricollocazione con garanzie industriali e occupazionali per gestire gli esuberi. Ad oggi nessuna ricollocazione ha trovato successo. Si stanno rilevando "progetti fantasma" con poche giornate di lavoro, tanta cassa integrazione e continui ritardi nei pagamenti degli stipendi. I lavoratori, la popolazione sono esasperati. La fiducia nelle istituzioni è sempre più debole, tutte le promesse di lavoro sono fallite. Occorre urgentemente un intervento politico delle istituzioni nazionali e regionali garantendo di presidiare attivamente il processo di ricollocazione occupazionale fino al suo compimento». La nota si chiude con un appello dei sindacati alle istituzioni: «Chiediamo pertanto urgentemente - dicono - il tavolo all'unità di crisi del MiMit, non solo per dare una risposta occupazionale ai 190 dipendenti di Jabil ma anche a tutto il territorio casertano».
 

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