Asl, dagli addetti del centro disabili e 118 un attacco incrociato

Gli operatori: 50 famigli mandate a casa per colpa dell'Asl

Il sit in davanti alla sede dell'Asl
Il sit in davanti alla sede dell'Asl
di Ornella Mincione
Giovedì 9 Febbraio 2023, 08:05 - Ultimo agg. 08:10
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C'è uno stato di agitazione su più fronti in ambito sanitario in provincia di Caserta. Da un lato gli operatori della Rsa di via Collecini, in sit-in oggi davanti alla sede dell'Asl casertana, dall'altro quelli delle attuali ditte del servizio 118: in entrambi i casi, il rischio di non riuscire a salvaguardare il proprio posto di lavoro.

Non in ordine di importanza, la prima questione riguarda la cooperativa Filipendo, che dal 22 settembre 2022 gestisce la residenza sanitaria assistita e centro diurno disabili dell'Asl di Caserta, dopo il passaggio di cantiere effettuato a causa di una interdittiva antimafia. «Anziché procedere con lo scorrimento di graduatoria del bando di aggiudicazione di detto servizio - è scritto nella nota a firma delle segreterie provinciali della Cisl Fp e della Fails - ha disposto con la delibera 179 del 6 febbraio 2023 di procedere con l'avvio dei servizi per la gestione diretta da parte dell'Asl stessa e contestualmente ha disposto una manifestazione di interesse per reclutamento del relativo personale». Tale provvedimento, scrivono ancora i sindacalisti, «mette sulla strada circa 50 operatori, che da oltre dieci anni hanno gestito il servizio, tramite le varie cooperative sociali avvicendatesi e peraltro già notevolmente provati dalle recenti vicissitudini che li vedono creditori di due mensilità nonché tfr e competenze di fine rapporto dalla precedente cooperativa sociale». Da qui, la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale del Consorzio Filipendo che chiede «l'avvio della procedura di raffreddamento dei conflitti al fine di esperire un tentativo di conciliazione presso la prefettura, con la partecipazione dell'Asl di Caserta».
Ragion per cui gli operatori hanno deciso per un sit-in presso la sede direzionale dell'Azienda sanitaria locale di Caserta. Già dal mondo politico partono adesioni come quella di Pasquale Napolitano, consigliere Fdi del Comune di Caserta.

Altra questione che interessa la sfera del mondo occupazionale in ambito sanitario è quella che riguarda gli operatori delle ditte che in questo momento gestiscono il servizio del 118. La questione è sorta alcune settimane fa quando l'Asl di Caserta ha indetto un nuovo bando per la gestione del servizio emergenziale aprendolo di nuovo agli enti di beneficenza. In tal caso gli attuali lavoratori, ora con contratto a tempo indeterminato presso la Bourelly e la rti San Paolo della Croce e Cis (per un totale di circa 270 operatori), diventerebbero «volontari» senza alcun contratto né tutele.
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Le segreterie casertane di Cisl Fp, Uil Fpl e Cgil Funzione pubblica, quindi, hanno scritto una nuova missiva alla direzione generale dell'Asl, in cui, oltre a dichiarare lo stato di agitazione, precisano: «Gli operatori sanitari e tecnici del servizio di trasporto in emergenza e urgenza 118 non condividono il nuovo bando di appalto dell'Asl di Caserta del servizio, che prevede l'affidamento in convenzione ad associazioni di volontariato in luogo di una "gara aperta al mercato libero". Questo nuovo bando, di fatto, trasformerebbe l'attuale rapporto di lavoro del personale dipendente da contrattualizzato a mera attività di "volontariato", interessando i circa duecento lavoratori attualmente in servizio, e riaffidando, di fatto, ad associazioni di volontariato il servizio di trasporto in emergenza-urgenza delicato e complesso, garantito 24/24 per 365 giorni all'anno. Per quanto sopra, le organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione del personale in servizio e dichiarano aperti i termini per l'indizione dello sciopero. Nel contempo, si chiede al prefetto di Caserta di convocare un tavolo istituzionale urgente per l'esperimento delle procedure di raffreddamento e di conciliazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge numero 146 del 1990, al fine di individuare una possibile soluzione alla grave problematica rappresentata dagli operatori».
 

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