Medici, arrivano i rinforzi altri 330 camici bianchi

Manzi: "I neolaureati possono accedere a borse di studio per specializzarsi"

Il presidente dell'Ordine dei Medici Carlo Manzi
Il presidente dell'Ordine dei Medici Carlo Manzi
di Ornella Mincione
Giovedì 25 Maggio 2023, 08:12 - Ultimo agg. 09:04
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Saranno circa 300 i neo-medici e 30 i nuovi odontoiatri di tutta Terra di Lavoro che, davanti al Consiglio Direttivo dell'Ordine provinciale casertano, dopo la lettura del testo, pronunceranno le parole «Lo giuro» tutti insieme. Appuntamento al "Plaza" oggi alle 16. Nella città della Reggia, a due passi dal gioiello vanvitelliano così ricco di miti ellenici e romani e di attenzione alle proporzioni classiche, risuonerà in italiano e in greco il fascinoso ed evocativo Giuramento di Ippocate.

«È un numero importante quello dei nuovi medici, che aumenterà di qui a pochissimi anni, viste le nuove iscrizioni», dice il presidente dell'Ordine Carlo Manzi. «Fino a due anni fa - continua - il numero dei potenziali medici iscritti all'Ordine di Caserta era intorno ai settemila, di cui il dieci per cento di odontoiatri. Oggi questa stima è raddoppiata e si parla di circa 14mila possibili nuovi camici bianchi». Effetto della pandemia e della ormai accertata carenza di medici sia negli ospedali che nei distretti sanitari, secondo il presidente i giovani stanno vivendo un momento d'oro, nuovo rispetto agli anni precedenti. «È vero che per immettersi nel mondo del lavoro dovranno affrontare un percorso - sottolinea Manzi - ma è anche vero che oggi i giovani medici hanno tante possibilità in più, possono godere di un numero maggiore di borse di studio per le specializzazioni e possono scegliere l'ospedale più vicino casa». In un settore come quello medico, così caratterizzato dall'innovazione e dal superamento delle tecniche e delle convinzioni precedenti, il Giuramento di Ippocrate è rimasto nel corso dei secoli un caposaldo immutabile. E lo è ancora oggi. È il primo testo deontologico della storia dell'arte sanitaria, il giuramento che ogni medico presta prima di iniziare la sua professione e prende il nome dal rivoluzionario medico che lo formulò nel 430 Ac. Il moderno giuramento professionale si ispira sempre a quello di Ippocrate, anche se nella riunione del Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, tenutosi a Bari il 13 giugno 2014, il testo è stato aggiornato. Restano come valori fondamentali il rispetto della vita e della dignità del malato, la perizia e la diligenza nell'esercizio della professione. Ma questi sono solo alcuni dei doveri inseriti nel Codice, che ogni medico sa di dover rispettare. Il giuramento è un momento solenne in cui si esplicita, simbolicamente ma anche concretamente, l'uso e la scelta di tali parole. E questo dà il senso della professione medica.
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Comunque sia, oggi 330 tra medici e odontoiatri giureranno fedeltà deontologica e professionale all'impegno scelto. E Manzi esterna soddisfazione: «Sono onorato ed emozionato poiché, per la prima volta, da presidente avrò il dovere di accogliere e avviare alla professione tanti giovani colleghi. Il giuramento rappresenta un rito obbligatorio di iniziazione alla professione millenaria. Riassume i principi deontologici ed etici secondo i quali un medico deve agire, anche al di fuori dell'ambito professionale».

Al netto della specializzazione, i giovani medici possono comunque svolgere alcune funzioni, come aiutare i Pronto Soccorso a gestire i codici meno gravi, ovvero i verdi e i bianchi, possono sostituire i medici di Medicina generale ed essere di supporto alla continuità assistenziale (ex guardia medica).

Inoltre possono sempre collaborare con le case di cura e le cliniche private. Anche se il presidente Manzi invita i giovani medici a orientarsi verso il pubblico. Le sue parole: «Credo sia quello il patrimonio da conservare e mantenere. Lavorare nella sanità pubblica significa mettersi nella direzione dell'universalità delle cure».
Ma la sanità pubblica ha sicuramente caratteristiche da migliorare: «La medicina è debole sul territorio perché è elevata la presenza del privato, vedi i laboratori privati o gli specialisti. Dovrebbe avere più valore l'entità del distretto sanitario, inteso come concetto territoriale di supporto all'utenza».
A tal proposito, Manzi non si lascia scappare l'occasione per invitare gli esponenti nazionali «a riformulare il nuovo contratto collettivo del lavoro per la dirigenza, affinché possa essere più funzionale alle nuove esigenze oltre che più vantaggioso per i camici bianchi».
 

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