Rocca d'Evandro, morto in ospedale dopo dolore alle gambe: l'accusa è di omicidio colposo

La Procura apre un fascicolo di reato

Aldo Cristian Mambro morto dopo il ricovero
Aldo Cristian Mambro morto dopo il ricovero
di Biagio Salvati
Martedì 28 Marzo 2023, 08:43 - Ultimo agg. 11:41
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Prima un forte mal di schiena avvertito lunedì scorso, poi l'infiammazione avvertita alle gambe e l'improvviso decesso dopo il ricovero. Un calvario di cinque giorni per il 31enne Aldo Cristian Mambro, spirato venerdì scorso all'ospedale di San Sebastiano e Sant'Anna di Caserta dove era arrivato nella serata del 21 marzo. Sulla sua morte il sostituto della Procura di Santa Maria Capua Vetere Nicola Camerlengo ha aperto un fascicolo di reato per l'ipotesi di omicidio colposo - al momento contro ignoti - e ha ordinato l'autopsia sul corpo del giovane, che sarà eseguita dopodomani con il conferimento dell'incarico al medico legale Antonio Palmieri. A far partire l'indagine è stata la denuncia presentata dai genitori di Aldo nel pomeriggio di venerdì scorso presso la stazione dei carabinieri di Rocca d'Evandro, al confine con la provincia di Frosinone dove Aldo risiedeva con padre, madre e tre fratelli. I familiari della vittima hanno quindi deciso di affidarsi a Studio3A-Valore Spa, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.


Da quanto dichiarato in sede di denuncia, Aldo ha iniziato ad accusare forti dolori alla schiena il 20 marzo; sofferente di obesità, si faceva controllare spesso, ma gli esami erano sempre a posto tanto da certificare una buona salute. Lunedì scorso, si apprende, il padre gli aveva procurato cerotti medicali, che tuttavia non avevano sortito effetto contro il mal di schiena, e così l'indomani, martedì, la madre aveva contattato il medico di famiglia, che senza peraltro visitarlo gli aveva prescritto alcuni medicinali, tra cui delle iniezioni, antinfiammatori e analgesici. La situazione tuttavia non era però migliorata, tanto che il trentunenne non riusciva più nemmeno a camminare e andare al bagno. È stato lui stesso quindi, sempre martedì, a chiamare un suo medico di fiducia che lo ha visitato, consigliando il ricovero. Un'ambulanza del 118 lo ha quindi portato all'ospedale di Caserta dove è stato ricoverato in pronto soccorso fino al giorno dopo, quando è stato trasferito al reparto di Neurologia. Intanto, la Tac e la risonanza magnetica cui è stato sottoposto non avrebbero rilevato problemi particolari. Venerdì mattina Aldo, poco prima delle 8, ha chiamato casa riferendo ai suoi familiari che si sentiva molto meglio, che era riuscito ad andare al bagno e che stava attendendo di essere sottoposto ad un'altra risonanza magnetica con contrasto; esame che però non effettuerà mai, perché di lì a poco, secondo quanto detto dai medici dell'ospedale di Caserta, avrà un grave arresto cardiaco cui seguirà il decesso.


I genitori e i tre fratelli del 31enne sono giunti in ospedale quando Aldo era già morto. Aldo, che non era sposato e non aveva figli viene ricordato in paese come un ragazzo affettuoso, sorridente, solare, genuino e gentile con tutti. Le sue due grandi passioni erano la campagna, dove era solito trascorrere le sue giornate, e la caccia, un hobby che condivideva con una cerchia di amici. Sono sconvolti anche gli amici che da tre giorni scrivono di lui sui profili social così come alcuni parenti e una cognata che affida alla rete un lungo e profondo ricordo del «cognà» così come Aldo era solito chiamarla.
«Non c'è un giorno in cui non ci vedevamo o sentivamo - recita il post - eri per me il mio secondo fratello, un porto sicuro dove io mi rifugiavo sempre quando avevo bisogno.

Ora a chi chiamerò? A chi chiederò consiglio? Come farò senza di te?». Al momento, nessuno sta lanciando accuse precise, ma è comprensibile la reazione di chi si ritrova da un momento all'altro senza un figlio o un fratello dopo averlo visto varcare l'ultima volta le porte del Pronto Soccorso. La morte di quel ragazzone benvoluto da tutti ha sconvolto e fatto piombare nel dolore diverse comunità: quella di Rocca d'Evandro ma anche la piccola frazione di Farneto, dove era nato e cresciuto.

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