Movida violenta a Maddaloni, risse e accoltellamenti

L'altra faccia della movida violenta è quella dei bivacchi notturni all'insegna dell'inciviltà

Risse e accoltellamenti a Maddaloni
Risse e accoltellamenti a Maddaloni
di Giuseppe Miretto
Lunedì 24 Luglio 2023, 10:30 - Ultimo agg. 10:45
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Minorenne ferito alla testa con un coltello, un uomo che minaccia i passanti: sono due episodi non collegati tra loro, ma forse, messi insieme destano preoccupazione. Il tutto è accaduto di notte (venerdì e sabato) e quasi sempre intorno all'una.

Sabato notte c'è stata la scorribanda di un cinquantenne che, in via Brecciame (area pedemontana), in evidente stato di alterazione psico-fisica, ha minacciato prima i passanti con i cocci di una bottiglia e poi ha tenuto in scacco due ambulanze del 118. I veicoli del servizio di emergenza sono stati colpiti a calci e pugni. Solo l'intervento dei carabinieri ha permesso di arginare la furia dell'uomo.

L'episodio fa il paio con un'aggressione ancora più grave: il ferimento di un 16enne avvenuto per mano di un coetaneo. Il fatto è successo sempre all'una di notte, di venerdì scorso. In piazza Ferraro, a pochi passi dalla fontana - un altro luogo di ritrovo estivo - sono stati i passanti a soccorrere il minorenne ferito alla testa e alle spalle. «È stata un'esperienza scioccante perché all'una di notte testimonia Michele, un passante - in piazza Ferraro, di ritorno da una cena con amici, abbiamo notato un gruppo di persone che si mobilitavano nel soccorrere un minore sanguinante con ferita da taglio alla testa e alla schiena». 

Il ragazzo, soccorso tempestivamente, ha rimediato solo ferite e interventi di sutura. Le sue condizioni non erano gravi. La famiglia della vittima, subito dopo, via social, ha rassicurato tutti: la giovane vittima è tornata a casa poche ore dopo l'aggressione. Il coltello non ha leso gli organi vitali. Gli inquirenti hanno poi individuato un 15enne, accusato dell'aggressione. Ma sull'intera vicenda stanno cercando di fare chiarezza gli inquirenti. Sembra che il fatto di sangue non sia avvenuto in piazza, ma nella vicina via La Rosa.

Si stanno valutando le cause e si sta ricostruendo l'intera dinamica dell'aggressione anche con l'aiuto delle videocamere della zona. Non si escludono i futili motivi. Ma negli stessi luoghi e nei medesimi orari si è registrata anche una lite rumorosa, lungo corso I Ottobre, qualche giorno prima. Tutto questo fa passare in secondo piano la lunga sequenza di atti vandalici volontari, consumati subito dopo la chiusura dei negozi.

L'altra faccia della movida violenta è quella dei bivacchi notturni all'insegna dell'inciviltà con il centro storico sommerso dai rifiuti: un tappeto di carte e cartoni, plastica, scarti di cibo, piatti di plastica, bottiglie vuote e fioriere utilizzate come pattumiere. Tantissimo cibo da asporto viene consumato e in parte abbandonato al punto da formare una discarica in pieno centro urbano: da via San Francesco d'Assisi e in parte su Corso I Ottobre. Le stesse scene di ripetono, tutte le sere, nelle ville cittadine. Insomma, c'è un problema sicurezza in pieno centro e pure quello di controllo del territorio.

Ma l'allarmismo e le lamentele non servono. «Serve la mobilitazione - chiarisce Giuseppe Riccio, portavoce storico dei negozianti - perché se abbiamo sconfitto, in passato, le rapine sanguinose alla farmacie e poi alle gioiellerie, è stato grazie a una discesa in campo, al fianco delle forze dell'ordine e istituzioni, dei cittadini e degli operatori commerciali. La protesta è sterile. Così, come gli inviti al sindaco o al prefetto. La legalità si difende in piazza e non sul divano». 

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