Caserta, piazza della Seta colabrodo: spunta la terza voragine

Il silenzio dell'assessore ai lavori pubblici Marzo

La voragine a piazza della Seta
La voragine a piazza della Seta
di Nadia Verdile
Lunedì 24 Luglio 2023, 10:00
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Non c'è due senza tre e fra poco potrebbe non esserci più la piazza, quella della Seta. Non hanno fatto in tempo a richiudere la seconda voragine (la prima, gigante, è lì che attende da maggio del 2022) che se n'è aperta un'altra ad un paio di metri di distanza. Quello che si vede è un profondo vuoto. Resta sempre impossibile riuscire a parlare con l'assessore ai lavori pubblici Massimiliano Marzo mentre noi raccontiamo ciò che vediamo e che la gente, stanca, dice.

«Sotto piazza della Seta - dice la professoressa Ketty Bologna - insistono quelle che un tempo furono le fogne borboniche.

Tutto viale I ottobre, ne vedemmo tutti il percorso quando tantissimi anni fa ci furono i lavori, è costruito su questa galleria settecentesca, lunghissima. L'asse principale corre lungo via Planelli. Le fogne furono rifatte negli anni settanta, costruite dunque dai Borbone e poi rifatte, ridotte nelle dimensioni, due secoli dopo. Ricordo che fu introdotto nelle gallerie il collettore. Nei vari impegni elettorali del sindaco Marino, anche al suo primo mandato, c'era quello di rifare a San Leucio le fogne e il sistema di distribuzione elettrica e i marciapiedi lungo viale dei Platani. Siamo a metà del secondo mandato. San Leucio incarna il peggio dell'azione politica italiana. Gli interventi si fanno sempre a posteriori e mai in modo progettuale per prevenire i danni».

Tuona contro l'amministrazione il consigliere di opposizione Pasquale Napolitano che leuciano doc è: «Come Cassandra nessuno mi ascolta. Si è aperta adesso la terza voragine. Fra poco imploderà tutta la piazza. La ragione della bretella era e resta (ma quando la finiranno?) quella di alleggerire il traffico, anche di mezzi pesanti, su questo tratto del borgo leuciano. Non so quante interrogazioni ho fatto ma restano inascoltate. Qui prima o poi qualcuno si fa male e poi si piangerà. Basta, così non si può più andare avanti!». 

I lavori alla bretella di San Leucio registrano, da 40 mesi, uno stop and go che danneggia tutti, dall'impresa che la sta realizzando alla cittadinanza che subisce i disservizi. Dopo quasi 18 anni di iter amministrativo nel febbraio 2020 iniziarono i lavori. La strada finora realizzata si sviluppa per circa un chilometro e differisce dal progetto iniziale del 2002 quando fu firmato l'accordo quadro sulla viabilità tra il Comune e la Regione. Nella primavera dello scorso anno la soprintendenza aveva imposto un fermo temporaneo all'opera per il rinvenimento di una porzione di villa rustica risalente all'età repubblicana, tra il I e il II secolo a.C. Dopo l'estate erano ripresi i lavori già precedentemente fermati per il ritrovamento di un'altra struttura di età borbonica. Poi ad ottobre il rinvenimento di una fornace dell'età borbonica. Insomma, un'opera nata sotto una cattiva stella che ha visto la firma dell'accordo quadro nel 2002, allora sindaco Falco, poi l'approvazione del progetto nel 2007 dalla giunta Petteruti. Poi tredici anni di silenzio e quindi il via tre anni fa. L'opera, dal costo complessivo di circa 4 milioni di euro (2milioni e 300mila euro per i lavori, poi spese tecniche, Iva, espropri), avrebbe dovuto essere realizzata in 200 giorni, sono trascorsi 1250. Ma tutta la città è così. Una strada si asfalta un'altra implode. Via Napoli ha delle buche pericolosissime, in viale delle querce, angolo via Marconi, c'è una buca così larga che le macchine ci vanno dentro in entrambi i sensi di marcia. In via Ceccano altrettanto per non parlare di via Tescione dove ormai, nonostante la strada sia stata riasfaltata di recente, insistono avvallamenti e buche. Stessa cosa nel tratto di strada davanti al cimitero. Anche viale Ellittico, nonostante siano state riempite, le buche si sono rifatte e sono pericolosissime. 

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«Via Maielli, in pieno centro storico, a due passi dalla reggia - dice inferocita Annamaria Della Volpe, medica - ha un tratto di basolato completamente sprofondato e l'altra sera un mio collega, all'uscita da una cena di lavoro, non solo è caduto ma si è anche lussato la caviglia. Ma si può tenere in quelle condizioni la strada, una strada importante, frequentata da quei turisti che, audaci, dopo aver visto la reggia entrano in città?». 

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