Ospedale, è mobilitazione: «Adesso più camici bianchi»

Cittadini e comitati mettono a punto un pacchetto di proposte

Ospedale, è mobilitazione: «Adesso più camici bianchi»
Ospedale, è mobilitazione: «Adesso più camici bianchi»
di Pierluigi Benvenuti
Lunedì 29 Gennaio 2024, 08:58
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«Una forte mobilitazione collettiva per difendere il diritto alla salute dei cittadini dei comuni serviti dall'ospedale "San Rocco" e per salvare la struttura». È la decisione emersa nel corso dell'incontro promosso l'altra sera a Sessa Aurunca dal comitato "San Rocco bene comune". Associazioni e singoli cittadini si sono riuniti nella sede dell'Arci in piazza XX Settembre per fare il punto della situazione sullo stato di efficienza operativa del nosocomio e per decidere iniziative e strategie da attuare da subito.

Partendo da un dato: il quadro è allarmante, stando a quanto emerge dalle informazioni raccolte dai componenti del comitato "San Rocco", che con quest'iniziativa riprende ufficialmente le proprie attività. La questione più urgente riguarda il Pronto soccorso: di fatto, la struttura è priva di personale medico internista proprio. L'organizzazione del reparto è al momento a carico di quello di Chirurgia e di quello di Medicina.

Quest'ultimo però dispone soltanto di cinque medici in organico e non riesce ad assicurare la presenza di una doppia guardia su entrambi i reparti. Ad oggi pertanto il medico internista ha la responsabilità di guardia contemporaneamente del reparto di Medicina e del Pronto soccorso.

«Una criticità alla quale si aggiunge il declassamento delle unità operative complesse di ortopedia e ginecologia, ora subordinate alle equivalenti unità dei nosocomi di Piedimonte Matese e Aversa. A Sessa Aurunca manca un primario che gestisca il reparto, con i conseguenti rischi per la qualità delle cure offerte» denunciano quelli del comitato.
A questo si aggiunge la notizia di una serie di trasferimenti e pensionamenti che dovrebbero avvenire nei prossimi mesi e comunque nell'arco dell'anno appena iniziato. Si tratterebbe di un ortopedico, due ginecologi e tre chirurghi, che si aggiungono ai due anestesisti dell'unità di Medicina interna andati via nei mesi scorsi e non ancora sostituiti.

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«Se questa non è una situazione da smobilitazione ci siamo molto vicini. Eppure, stando all'ultimo piano ospedaliero regionale, il "San Rocco" è stato elevato addirittura a Dea di primo livello. C'è forse qualcuno che ha interesse a indebolire la sanità pubblica?» si sono chiesti i diversi intervenuti all'assemblea. Durante la discussione è stato messo a punto un pacchetto di proposte su cui i componenti del comitato chiederanno un impegno concreto alle forze politiche, istituzionali e sindacali, alle associazioni ed ai cittadini del territorio.

La prima richiesta è di dotare il Pronto soccorso di un organico proprio, per garantire una risposta adeguata alle emergenze. Poi, il ripristino delle Unità operative complesse di Ortopedia e Ginecologia al loro status originario, con un primario specifico per assicurare una gestione specializzata ed efficiente. Infine, un chiaro piano dell'organico per garantire la piena funzionalità di tutti i reparti, prevedendo la sostituzione tempestiva del personale che andrà in pensione e una gestione dei trasferimenti conforme alle necessità, nel rispetto della normativa vigente. Le risorse umane ed i mezzi rappresentano infatti l'esigenza più forte del momento del nosocomio aurunco. «Questa è una battaglia di tutti, per la difesa del diritto alla salute e della sanità pubblica. Tutti dobbiamo sentirci impegnati. Le richieste saranno formalizzate nei prossimi giorni ai sindaci dei comuni serviti dal "San Rocco" ed alla direttrice sanitaria della struttura. Insieme alla richiesta dell'istituzione di Osservatori comunali permanenti sulla sanità pubblica».

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