Parcheggi, multe e Tar:
il pasticcio da 40 milioni

Parcheggi, multe e Tar: il pasticcio da 40 milioni
di Luisa Conte
Martedì 5 Aprile 2022, 07:43 - Ultimo agg. 13:57
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Il Tar boccia il bando per l'affidamento dell'appalto per la realizzazione e gestione del sistema integrato di gestione della mobilità e di smart mobility nel territorio comunale, ma nel frattempo quel bando è stato annullato e corretto. Un «affare» da 40 milioni di euro per 10 anni, rinnovabile per altri 10, che doveva essere affidato in seguito alla procedura indetta dal Comune il 30 agosto 2021. Un bando che è stato oggetto di ricorso da parte dell'Anacap e che il Comune stesso ha provveduto a modificare proprio per correggere l'errore materiale - così si legge nella delibera di giunta - sostituendo la dicitura «Il Concessionario gestirà il sistema sanzionatorio del cds fino al pre-ruolo ed effettuerà l'incasso per conto del Concedente» con «Il Concessionario garantirà tutte le attività di supporto, propedeutiche e ausiliarie alla riscossione da parte dell'Ente e fino al pre-ruolo».

Proprio questo punto era stato l'oggetto del contendere con l'Anacap, che aveva presentato ricorso al Tar Campania dopo che la giunta comunale, con una delibera, aveva scelto il project financing della società K City Srl per la gestione dei parcheggi, la riscossione delle multe e il controllo della ZTL in città.

Da qui il disciplinare di gara. Nel ricorso presentato dall'Anacap veniva contestata la mancata inclusione dell'obbligo di inserire nel bando l'iscrizione all'Albo previsto dall'articolo 53 del d.lgs. n. 446 del 1997, richiesto per coloro che gestiscono i servizi di accertamento e riscossione delle entrate degli enti locali.

E così arriviamo al giorno d'oggi quando il Tar decide di accogliere il ricorso per un bando di gara che nel frattempo è stato annullato, modificato e ripubblicato. Bisognerà capire, adesso, che effetti potrà avere questa sentenza sul nuovo bando, perché il processo amministrativo è andato avanti nonostante la modifica e perché l'avvocato del Comune non ha fatto presente che il bando era stato modificato facendo sopraggiungere la carenza di interesse.
Ma andiamo con ordine: il 28 giugno 2021 la giunta approva una proposta di project financing per la realizzazione e gestione del sistema integrato di gestione della mobilità e di smart mobility. Sul tavolo del dirigente arrivano due proposte: quella della K City Srl e quella della RTI Publiparking-Publiservizi.

Il dirigente Francesco Biondi valuta la prima proposta migliore in quanto offre la gestione del servizio attraverso l'installazione di impianti di trasmissione e trattamento dati, l'installazione di sistemi ed impianti per la protezione ambientale, il rilevamento delle infrazioni al codice della strada, la gestione del sistema sanzionatorio, l'installazione di impianti per il controllo di aree ZTL, la realizzazione di una rete di telecamere intelligenti, la gestione del servizio di rimozione forzata degli autoveicoli, la manutenzione degli impianti per la segnaletica luminosa e la sicurezza del traffico, l'installazione di colonnine per ricariche elettriche, la realizzazione di una rete di mezzi per la mobilità sostenibile, il pronto intervento per la messa in sicurezza delle strade.

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Nel piano sono previsti i ristori per il Comune che cambiano a seconda del servizio: per i parcheggi l'Ente incassa il 31 per cento dei ricavi, per le multe il 40%. Approvato, il bando di gara viene pubblicato il 30 agosto. L'Anacap si rivolge al Tar e il Comune di Caserta e la K City Srl si costituiscono in giudizio. Intanto, l'Ente, accortosi dell'errore, con una nuova delibera di giunta del 30 settembre effettua la correzione e il 26 novembre pubblica il nuovo bando facendo venire meno il motivo del contendere con la ditta ricorrente. Ma l'udienza al Tar va avanti. E il 31 marzo i giudici della prima sezione sentenziano che «il bando di gara prevede espressamente che l'aggiudicatario dovrà gestire l'intero sistema sanzionatorio del Codice della Strada fino ad arrivare a riscuotere le sanzioni del CdS per conto del concedente. Tali compiti integrano certamente un'attività di liquidazione, di accertamento e riscossione di entrate del Comune, quali sono quelle derivanti dalle sanzioni, che avrebbe richiesto, quale necessario requisito di partecipazione, l'iscrizione all'albo». Pertanto, stabiliscono che il ricorso è fondato e il bando di gara impugnato va annullato.

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