Promozione, open day, iniziative con le scuole, attenzione alle fasce più deboli, fair play e lotta al doping: questi alcuni degli impegni assunti da Adn nella convenzione non onerosa che la Provincia aveva appena rinnovato per altri 4 anni, fino ai giochi olimpici di Tokyo, alla società di Andrea Di Nino (firma a fine giugno), salvo poi inviare una revoca il 13 settembre scorso attraverso l’Agis (l’agenzia che gestisce gli impianti provinciali). I motivi ufficiali della scelta sarebbero legati allo stato di dissesto finanziario dell’ente, peraltro stranamente dimenticati e già in essere appena due mesi prima, all’atto del rinnovo firmato dal presidente Angelo Di Costanzo (poi travolto dal terremoto giudiziario che si è abbattuto sull’amministrazione provinciale con il suo arresto il 13 settembre scorso cui ha fatto seguito, qualche giorno fa, la scarcerazione con divieto di dimora in provincia nel Casertano). E proprio nel giorno in cui si aprivano le porte del carcere per Di Costanzo, l’Agis inviava la lettera di revoca della convenzione ad Adn, a firma della neo direttrice Rosaria Rossi.
Chiaramente Adn ha subito chiesto spiegazioni ma da corso Trieste non è arrivata alcuna risposta, con la beffa di trovare anche già occupate da altri le proprie corsie in piscina (4 la mattina e 2 il pomeriggio), alla riapertura dello stadio del nuoto il 26 settembre. «Anche in presenza di una revoca, avremmo un preavviso di 8 mesi - commenta Di Nino - ma in queste condizioni di totale incertezza abbiamo deciso di andare via (Venezia una delle sedi papabili) perché abbiamo bisogno di poter programmare le attività con almeno un anno di anticipo rispetto agli impegni mondiali». In ogni caso, Di Nino assicura la propria disponibilità a proseguire fino alla scadenza le attività legate all’avvicinamento al nuoto dei diversamente abili e dei ragazzi economicamente più disagiati. «Non è nostra intenzione, per il momento, adire le vie legali per i danni d’immagine che abbiamo subito con le Federazioni e che ovviamente ricadono anche sulla città, avendo dovuto rispedire a casa olimpionici e campioni che a settembre avevamo già fatto arrivare a Caserta - sottolinea Di Nino - ma, di certo, chiederemo con forza che gli spazi d’acqua che spettano a noi per altri otto mesi siano utilizzati per far fare nuoto alle fasce più svantaggiate o per iniziative in favore di portatori di handicap».
Dall’altra parte, si dice sorpreso il presidente facente funzioni della Provincia, Silvio Lavornia: «Non ne sapevo niente, mi informerò nelle prossime ore con la responsabile dell’Agis, ma se l’impegno non è oneroso per l’ente mi sembra un errore voler revocare la convenzione».
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