«Polo orafo del Mezzogiorno,
è il Tarì il centro migliore»

«Polo orafo del Mezzogiorno, è il Tarì il centro migliore»
di Franco Agrippa
Domenica 1 Maggio 2022, 14:00 - Ultimo agg. 3 Maggio, 07:20
3 Minuti di Lettura

Da ieri è costituito formalmente il Polo orafo campano e Caserta, con la presenza del Tarì di Marcianise, diventa punto di riferimento del sistema orafo regionale. La firma della convenzione Federorafi con Confindustria Campania e Confindustria Caserta inserisce, ufficialmente, il distretto orafo della Campania tra quelli nazionali come Vicenza, Arezzo e Valenza. La firma c'è stata ieri mattina nel centro orafo Tarì durante l'incontro «Nasce il Polo orafo Campano: opportunità e prospettive», alla presenza della vicepresidente di Confindustria per l'internazionalizzazione Barbara Beltrame Giacomello, del presidente di Federorafi, Claudia Piaserico, del presidente di Confindustria Campania, Luigi Traettino, quello di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone e del presidente del Tarì, Vincenzo Giannotti.

Proprio Giannotti, promotore del progetto, nel suo intervento ha sottolineato: «La convenzione rappresenta un'opportunità alla quale lavoriamo da tempo e che porta finalmente in prima fila i numeri e le potenzialità della filiera produttiva e di sistema del gioiello in Campania ed è stata resa possibile dallo stretto allineamento, a tutti i livelli, del sistema confindustriale nazionale, regionale e territoriale».

Il settore orafo in Campania non rappresenta solo tradizione, ma esperienze di eccellenza e numeri significativi di uno dei comparti produttivi di riferimento della regione entrano anche in campo confindustriale a rappresentare, in modo omogeneo, uno dei quattro distretti della gioielleria italiana. Un comparto che, nonostante le difficoltà oggettive legate alla pandemia, alle crisi internazionali come la guerra in Ucraina, gode di ottima salute. L'intervento della presidente di Federorafi, Claudia Piaserico, ha messo in evidenza la ripresa dell'export del settore che a livello nazionale ha segnato nel 2021 un incremento di circa il 60 % rispetto al 2020 e, dato ancora più positivo, un più 15,6 % sul 2019. Sempre nel 2021, la Campania ha avuto una buona performance rispetto al 2020 con una crescita del 42 %. 

Video

Nel prendere la parola, il presidente di Confindustria Campania Gianluigi Traettino ha messo in evidenza l'importanza dell'accordo per la nascita del distretto orafo. «In un momento così complesso per il Paese e per il sistema industriale ha dichiarato il messaggio che giunge oggi attraverso questa convenzione è incoraggiante. Il Tarì dimostra la volontà di raccogliere la sfida della crescita. Questa iniziativa darà un contributo importante in termini di sviluppo e di occupazione all'intero territorio campano e consentirà alle realtà locali di avere un supporto da parte degli organismi nazionali nell'attuazione dei loro progetti. In questo processo di crescita ha ancora detto Traettino - è strategica una politica di attrattività del territorio e un'attenzione destinata alla formazione dei giovani». Particolarmente entusiasta il commento del presidente di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone per la rappresentanza in modo significativo delle aziende del Tarì nel Polo orafo campano. «Questo ha detto - in quanto casertani, ci rende orgogliosi. Se consideriamo che, dal punto di vista geografico, gli altri tre sono collocati tutti nell'area del Centro-Nord, il Tarì si afferma come unico distretto di eccellenza del Sud Italia, la cui rilevanza travalica i confini regionali. Questo riconoscimento, sancito dalla convenzione, certifica la qualità del Centro orafo e l'ottimo lavoro svolto dal presidente Giannotti». Ieri al Tarì ha preso anche il via «Open», il salone della gioielleria che fino a lunedì sarà meta di centinaia di buyers dall'Italia e da tutta Europa. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA