Da venditori abusivi di guide turistiche della Reggia a mercanti di biglietti (gratuiti) e prenotazioni online. Gli abusivi non lasciano in pace il Palazzo reale di Caserta, voluto dal re di Napoli Carlo di Borbone. E così, da una segnalazione partita dagli uffici della manager del palazzo Tiziana Maffei è nata un'inchiesta della Guardia di finanza. E stavolta non si scherza.
Si parte però da un punto: la Reggia assetata di giustizia è destinata alla sconfitta sul fronte degli abusivi, la Guardia di finanza del comando provinciale offre un impegno illimitato in una lotta impari.
Messi alle corde da Google maps e Lonely planet, a dispetto delle loro guide turistiche cartacee, gli abusivi si autoriciclano. «Ne inventano di tutti i colori», sbotta la direttrice della Reggia, Tiziana Maffei. «Quando sono arrivata qui li ho trovati all'interno del complesso vanvitelliano intenti ad avvicinare turisti spauriti, poi sono scomparsi grazie a una maggiore attenzione delle forze dell'ordine - continua Maffei - ora me li ritrovo che vendono biglietti gratuiti». È una gara di velocità in cui perdono tutti, la reputazione della città di Caserta per prima. Una pagina dopo l'altra gli abusivi riscrivono la loro storia. «È una questione di cultura - conclude Maffei - i visitatori dovrebbero rifiutare di comprare i biglietti». Ma c'è chi arriva da lontano e viene messo alla porta perché non ha prenotato l'accesso al palazzo reale: «È assurdo che si possa pensare di entrare senza prenotazione, se mi prefiggo di andare agli Uffizi prenoto o no? Credo che la risposta sia positiva, non vedo perché con la Reggia dovrebbe essere diverso».
Un modo c'è, però, per arginare la deriva dei venditori di biglietti gratuiti: ristabilire una quota di ticket cartacei all'interno. «Ci stiamo pensando», conclude la manager Maffei che proprio ieri ha inviato un'altra segnalazione sugli ingressi gratis che non sono stati poi sfruttati. C'è una mano che prenota online, questo è certo. E non è la sola. Da qui parte l'indagine della Guardia di finanza. «Difficile risalire ai nominativi - spiegano gli inquirenti - ma non impossibile». Si tratta, in pratica, di ordinare dei servizi in borghese per capire chi avvicina i vacanzieri. Intanto, bigliettai fantastici e venditori inquieti che non hanno mai smesso di far sentire la loro voce davanti alla Reggia, continuano a spillare denaro in una città che non li argina.