Reggia, la prima messa nella Cappella Palatina «Rispettata la storia»

Lagnese: il monumento generi bellezza, non sia una cattedrale nel deserto

La messa nella Cappella Palatina
La messa nella Cappella Palatina
di Lidia Luberto
Lunedì 13 Marzo 2023, 08:06 - Ultimo agg. 09:03
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La Cappella Palatina riaperta al culto per rispettare la storia e la volontà di chi la fece costruire ma anche per ripristinare una tradizione interrotta dalla pandemia. Lo hanno sottolineato il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, e il vescovo di Caserta, Pietro Lagnese, ieri, nell'ambito della celebrazione eucaristica con la quale è ripresa l'antica consuetudine delle messe nel luogo sacro. «La Cappella Palatina aveva una sua vocazione religiosa, e noi rispettiamo la storia. La storia va sempre rispettata, sia nell'aspetto museale e conservativo, sia per la prassi che si è ripetuta nei secoli in questo luogo, sia per la spiritualità e la religiosità di cui è intriso», ha detto il ministro. Che ha aggiunto: «La Reggia deve essere partecipata da tutto il territorio e non rimanerne avulsa, anzi, deve diventare una sua grande potenzialità».

Un concetto ribadito dal vescovo Lagnese durante l'omelia. «Questo monumento non sia una cattedrale nel deserto, ma un luogo di bellezza capace di generare altra bellezza per migliorare la qualità della vita, per l'affermazione dei valori di giustizia, fraternità, legalità e pace».

La bellezza e l'arte che salvano e che sono il segno più evidente di Dio. «È da qui che si può partire per non farci sopraffare dalla disperazione in un periodo nel quale tante sono le inquietudini, i timori, le ingiustizie. Dalla fame, alla siccità, alla guerra, alla violenza, al dramma di chi è costretto a lasciare la propria terra: mali purtroppo ancora attuali e ai quali ha continuato non si può rimanere indifferenti». Ecco perché anche la Chiesa ha bisogno della bellezza e dell'arte «che ci aiutano ad andare oltre in un tempo in cui lo smarrimento e la tristezza sembrano avere la meglio».

Con questa visione va letta la riapertura al culto della Cappella palatina. «È un gesto non solo simbolico e rispettoso della storia, ma utile a restituire fiducia al territorio e a dare impulso alla sua rinascita», ha ribadito Lagnese a una platea attenta ed emozionata dalla sacralità del luogo. Un pubblico, per questa volta selezionato: per motivi di sicurezza solo in 200 hanno partecipato alla messa. Ma da domenica 19, tutti potranno partecipare e accedere alla cappella ma solo nell'orario stabilito. A officiare il rito liturgico, accanto al vescovo, c'erano il vicario generale della Diocesi, Giovanni Vella, il vicario foraneo Pasquale Lunato, il cerimoniere vescovile, Biagio Saiano, i due cappellani militari Emilio Di Muccio e Francesco Marotta e due frati cappuccini che si occupano della Chiesa di San Sebastiano, e ai quali sono affidate le celebrazioni della domenica nella Cappella.

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Al termine della funzione religiosa, il ministro Sangiuliano, accompagnato dalla moglie, ha effettuato una visita, guidata dalla direttrice Tiziana Maffei, a tutta l'area museale, soffermandosi in particolare nelle quattro sale dedicate a Vanvitelli inaugurate in occasione dell'apertura delle celebrazioni per il 250esimo anniversario della sua morte. Il ministro ha assistito a tutto il racconto: un viaggio dentro l'opera, dal cantiere all'Acquedotto carolino, con vista aerea sulle architetture del Palazzo e del parco che Sangiuliano ha apprezzato. «Questo luogo - ha detto - ha un'importante vocazione museale: è uno degli elementi distintivi della nostra Nazione. La bellezza della Reggia è incommensurabile, una delle cose più affascinanti che l'Italia possa mostrare al mondo».

Al margine della cerimonia, Maffei ha ricordato che «Vanvitelli fu capace di dare risposte a tutte le esigenze funzionali che il cerimoniale di corte chiedeva, la Cappella Palatina era lo spazio di spiritualità che legittimava il potere reale. L'impegno di oggi è per restituire la suggestione di spazio e di funzione. Con costanza e tenacia ci prendiamo cura di ciò che abbiamo la responsabilità di custodire, nella certezza che la bellezza possa tramettere oggi come domani un messaggio di armonia universale». La riapertura al culto della Cappella ha entusiasmato anche gli operatori turistici: «È una bellissima iniziativa ha osservato l'imprenditore Francesco Marzano - bisogna, ora, creare un format comunicativo per tutte le reception degli alberghi per far vivere un momento emozionante ai visitatori. Le imprese vocate al territorio possono dare una grande mano». Anche fra la folta delegazione di parlamentari che ha accompagnato il ministro, si è registrato un convinto consenso. «Ridare dignità a un luogo di culto dall'alto valore storico e culturale, rappresenta il giusto modo per disegnare un futuro che non dimentica la storia», ha dichiarato in una nota il deputato di Fi Francesco Maria Rubano. In sintonia Gimmi Cangiano, deputato di FdI e componente della Commissione Cultura alla Camera: «Finalmente la messa nella Cappella. Chiusa per la pandemia, grazie al volere del vescovo e alla sensibilità del Ministro Sangiuliano, si è riusciti a compiere questo piccolo miracolo».
 

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