Rifiuti, altro rogo notturno distrutto un capannone

In fiamme il deposito dell'Ecopartenope, la società è impegnata nello stoccaggio

Rifiuti, altro rogo notturno distrutto un capannone
Rifiuti, altro rogo notturno distrutto un capannone
di Franco Agrippa
Martedì 5 Settembre 2023, 08:53 - Ultimo agg. 11:55
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Un incendio nella zona industriale di Marcianise ha interessato, nella tarda serata di domenica, l'azienda Ecopartenope Srl, che si occupa dello stoccaggio e riciclo di rifiuti speciali. Le fiamme hanno interessato un capannone retrostante lo stabilimento, dove i macchinari e i rifiuti stoccati sono andati distrutti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Aversa, poiché quelli di Marcianise erano impegnati a Pastorano, in località Torre Lupara, dove è andato a fuoco un altro sito di stoccaggio di rifiuti. I pompieri, in poco tempo, hanno avuto ragione del fuoco domando le fiamme ed evitando che si propagassero a tutto lo stabilimento.

Nel corso della giornata di ieri, nel capannone interessato dall'incendio, sono continuate le operazioni di smaltimento dei rifiuti anche se si notava ancora fumo fuoriuscire dagli stessi. Nella stessa zona, a poche decine di metri dall'Ecopartenope, il 26 marzo scorso (era sempre domenica e quasi allo stesso orario), andò a fuoco un capannone adibito a fabbrica di biciclette elettriche dell'azienda Fiven srl, una società di Frattamaggiore specializzata nella fabbricazione e montaggio di bicilette.

In quel caso l'incendio, che durò diverse ore e tenne impegnate diverse squadre di vigili del fuoco, fu molto più violento, distruggendo tutti i materiali e le attrezzature che erano all'interno della fabbrica e sprigionando un'alta colonna di fumo nero che invase anche la periferia di Marcianise. Secondo quanto riferito al sindaco Antonio Trombetta dai vigli del fuoco che erano sul posto domenica sera, il rogo, di piccole dimensioni, non ha destato preoccupazioni sotto il punto di vista dell'inquinamento.

«Sono stato informato nella serata di domenica dell'incendio nell'azienda della zona industriale dice il primo cittadino - e mi sono attivato immediatamente con la Polizia municipale che si è recata sul posto e ho contattato il caposquadra dei vigili del fuoco che stavano operando. Lo stesso mi ha informato che l'incendio era stato domato e non aveva interessato una vasta area e che, inoltre, avevano esaminato le telecamere della zona non riscontrando alcuna anomalia per cui escludevano l'eventuale dolo. Sulle cause dell'incendio i pompieri hanno ritenuto che si trattasse di autocombustione avvenuta in un cassone dove erano state stipate delle materie infiammabili e che, probabilmente, attraverso processi chimici interni avevano preso fuoco. Ho chiesto anche se era il caso di allertare la popolazione per un eventuale rischio di un inquinamento ambientale, ma hanno escluso questa ipotesi, anche perché a un esame della composizione chimica dell'aria non era risultato alcun tipo di pericolo». Evitato, quindi, un ulteriore danno alla già critica situazione ambientale di Marcianise come, invece, si verificò qualche anno fa, quando proprio nell'area industriale, vi furono diversi incendi in depositi di smaltimento rifiuti, con una conseguente massiccia dose di inquinamento.
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A invitare a non abbassare la guardia contro le fonti inquinanti è Mimmo Giuliano, attivista del "Comitato Fuochi di Marcianise": «A pochissime ore di distanza dall'incendio scoppiato a Pastorano - dice - un nuovo incendio si è verificato nella zona industriale di Marcianise, presso una società che tratta anche rifiuti pericolosi. Negli ultimi giorni si stanno verificando diversi incendi, non a caso sempre presso strutture adibite allo stoccaggio di rifiuti. Ormai queste attività sono tra le principali fonti di inquinamento ambientale. Mancano i controlli, queste attività rappresentano una minaccia costante per la salute pubblica. Di tutto questo ne parleremo il prossimo fine settimana con esperti di livello internazionale al "Wimby Fest", manifestazione organizzata dai comitati e dalle associazioni ambientaliste riunite in rete come "Stop Biocidio". Pertanto, l'invito è a partecipare per provare a combattere tutti insieme questa condizione drammatica che è sbagliato continuare a chiamare emergenza».
 

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