Scuola, la protesta dei precari: in mille rischiano di restare a casa

La protesta dei docenti di sostegno scalvalcati dai neo immessi in ruolo

Scuola, la protesta dei precari: in mille rischiano di restare a casa
di Daniela Volpecina
Martedì 5 Settembre 2023, 08:48 - Ultimo agg. 11:56
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Sfiduciati, delusi ma determinati a far valere le proprie ragioni. Sono i docenti di sostegno "precari" della primaria e della secondaria di secondo grado di tutta la provincia, esclusi dalle graduatorie Gps, che ieri mattina hanno presidiato per ore la sede dell'Usp - l'Ufficio scolastico provinciale - nell'ex Saint Gobain. Un sit in pacifico, organizzato con l'intento di smuovere la volontà politica affinché intervenga in questa complessa vicenda che mette a rischio il futuro lavorativo di oltre mille insegnanti della provincia di Caserta.

Le Gps sono graduatorie nelle quali confluiscono docenti, abilitati e non, disponibili a coprire posti vacanti. Da qui solitamente le scuole attingono per completare gli organici. In media solo per la secondaria di secondo grado ne vengono chiamati circa quattrocento ogni anno. Stavolta però ne sono stati selezionati poco più di cinquanta.

Ciò perché è aumentato il numero delle istanze di assegnazione provvisoria per avvicinamento al coniuge o altro familiare (disposto dal decreto ministeriale del 13 giugno scorso) da parte dei neo immessi in ruolo su sostegno, provenienti da altre regioni o altre province, che hanno chiesto il rientro in sede e ai quali è stata conferita priorità rispetto ai precari.

Un incremento di domande previsto e prevedibile in virtù del fatto che, per effetto di una deroga, è venuto meno il vincolo dei tre anni di insegnamento nella sede in cui si è ottenuto il ruolo. E così in centinaia hanno ottenuto il tempo indeterminato con un solo anno di docenza in trasferta. Ciò ha fatto scorrere le graduatorie e precipitare verso il basso i precari, "scavalcati" dai docenti appena immessi in ruolo. Da qui la protesta e l'appello al Ministro della pubblica istruzione a contingentare il numero delle assegnazioni e tutelare delle quote a favore delle gps, così come è avvenuto in Calabria.

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«Ciò che contestiamo - spiegano i manifestanti - è il fatto che la variazione sul decreto è stata effettuata a gps chiuse e quindi prima di aver dato la possibilità a chi era in graduatoria di valutare altre opzioni come per esempio quella di proporsi in altre regioni o province. Di fatto ora siamo incastrati qui, esclusi da ogni possibilità. Stiamo pertanto valutando se ci sono gli estremi per adire le vie legali per porre un freno alle assegnazioni provvisorie che non fanno altro che generare precariato a nord e disoccupazione al sud.

In Campania, così come in tante altre regioni, il numero dei docenti inseriti in queste graduatorie è numericamente superiore rispetto alle disponibilità dei posti. In provincia di Caserta in particolare sono circa 1.137 i docenti precari di prima fascia (dunque abilitati) della secondaria di secondo grado che rischiano di rimanere a casa per tutto l'anno scolastico. E che non intendono farsi da parte. Ieri mattina una delegazione è stata ricevuta dai referenti dell'Usp ma l'incontro non ha sortito gli effetti sperati.

«Non era mai accaduto niente di simile prima d'ora - tuonano i manifestanti - è una vergogna, siamo vittime di una strategia politica che poco o nulla ha a che fare con il mondo dell'insegnamento e della scuola».
E ancora: «Questa manovra non farà che aumentare la disoccupazione in questi territori». A pagare il prezzo più alto - convengono tutti - saranno ancora una volta gli studenti con disabilità costretti ogni anno a cambiare insegnante». E poi c'è il nodo legato alla sequenza temporale dell'algoritmo. «Il vero scandalo in questa provincia - denuncia Marilù C., una delle docenti precarie - non è dato solo ed esclusivamente dalle assegnazioni e dalle utilizzazioni concesse in numero abnorme e che, di fatto, hanno ridotto le opportunità di impiego per i precari, ma anche dall'utilizzo indiscriminato dell'algoritmo. Si tratta di un sistema di reclutamento contorto, in quanto avviato con estremo anticipo rispetto alle comunicazioni delle reali disponibilità, da parte dei dirigenti scolastici, dell'organico di fatto. Scriveremo al Provveditorato per chiedere la revoca e l'annullamento del bollettino con le assegnazioni, a nostro avviso, falsato e l'avvio ex novo dell'algoritmo sulla scorta delle sopravvenute effettive disponibilità dell'organico di fatto. Speriamo in una risposta tempestiva, in caso contrario saremo pronti a rivolgerci alla Procura della Repubblica. Dalla nostra parte ci sono i precedenti registrati in altre province che hanno riconosciuto l'esistenza di violazioni compiute ai danni di tanti docenti meritevoli».
 

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