San Cipriano d'Aversa, furti continui al Segrè: l'appello della preside allo Stato

La dirigente scolastica chiede un servizio di vigilanza h 24 dopo i raid notturni

Ingresso del Liceo Scientifico Emilio Segrè
Ingresso del Liceo Scientifico Emilio Segrè
Lunedì 27 Febbraio 2023, 12:40
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«Più che una denuncia è un grido d'allarme, anche perché di denunce ne sono state fatte, ma non hanno sortito effetto». Ha la voce un pò stanca ma sicuramente non rassegnata Rosa Lastoria, dirigente del Liceo Scientifico Emilio Segrè di San Cipriano d'Aversa, quando parla dei furti e danneggiamenti avvenuti nella scuola tra il 15 e il 17 febbraio scorso, quando una banda di 6-7 uomini incappucciati si è introdotta due volte in tre notti nell'istituto scavando e rubando costosissimi cavi elettrici, aprendo la cassaforte della dirigente, impossessandosi di computer e altri beni usati dai ragazzi.

Un «istituto di frontiera» in senso quasi letterale, perché ubicato fuori al paese in una zona isolata, quasi terra di nessuno. Anche in passato il Segrè, proprio per la sua ubicazione, è stato oggetto di continui furti, poi furono installate le telecamere di videosorveglianza all'interno del perimetro - esternamente non ci sono - ma i ladri sono tornati lo stesso a più riprese. Una storia, quella del Segrè, lontana anni luce dalle vicende accadute a Firenze, in cui una dirigente scolastica è diventata protagonista di un dibattito su valori alti, «mentre da noi a San Cipriano stiamo ancora a denunciare i continui furti che provocano ingenti danni e disagi anche psicologici ai ragazzi». La Lastoria si rivolge alla Provincia di Caserta, proprietaria dell'istituto, ma anche al ministro Valditara, affinché «sul Segrè e i suoi ragazzi vi sia maggiore attenzione. Devo dire che gli enti locali ci sono vicini, la Provincia è subito intervenuta dopo il primo furto per sostituire il cavo rubato, anche il Comune ci fa sentire la sua vicinanza, ma servono più sforzi. Chiediamo un servizio di vigilanza h24, ovviamente la scuola non ha i soldi per dotarsene, ci devono pensare i livelli istituzionali più alti».

Pochi giorni fa lo Stato ha celebrato la sua vittoria sulla camorra con l'abbattimento del covo di Michele Zagaria a Casapesenna, comune che con San Cipriano d'Aversa e Casal di Principe faceva parte una volta del «triangolo dei clan». Ma dal territorio «liberato» dal controllo militare della camorra arrivano sempre più spesso richieste di interventi concreti per migliorare il contesto sociale ed economico e dunque i servizi pubblici cui usufruiscono i cittadini. Gli stessi sindaci dell'agroaversano, il giorno dell'abbattimento, chiesero al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di impegnarsi per aumentare le risorse del tribunale locale - quello di Napoli Nord -, delle polizie locali e delle forze dell'ordine. «I nostri studenti non sono studenti di serie B - osserva Rosa Lastoria - eppure sulla nostra scuola sembra che vi sia sempre un'attenzione minore. È giusto e importante parlare di legalità in un territorio difficile come il nostro, ma legalità vuol dire anche i ragazzi hanno diritto a frequentare scuole dove la mattina trovano gli strumenti per lavorare, e dove all'esterno non c'è l'abbandono e il degrado.

Lo Stato intervenga».

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