I giardini storici della città tornano all'attenzione grazie agli strumenti finanziari messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: un'occasione storica per il patrimonio verde borbonico extra Reggia. Sono state approvate le delibere di Giunta relative a due progetti di fattibilità per la riqualificazione dei giardini del Belvedere di San Leucio e il recupero del cosiddetto giardino a mezza costa, che sorge alle spalle del complesso monumentale patrimonio Unesco.
I due studi seguono di pochi giorni, quello per il Restauro e la riqualificazione della componente vegetale del disegno del giardino e ripristino del sistema di irrigazione di piazza Carlo di Borbone. Un adempimento arrivato sul filo di lana: il termine ultimo per presentare questo genere di progetti è il 15 marzo. Ora, però, si può tirare un sospiro di sollievo e sperare nel buon esito della verifica del lavoro, propedeutica all'assegnazione dei finanziamenti. Lo studio di fattibilità, che consiste nella presentazione di un elaborato con grafici e prospetti tesi a dimostrare l'equilibrio economico e finanziario del progetto è, infatti, il primo importante passo verso l'attuazione dell'opera.
Per i due progetti, approvati su proposta dell'assessore alla Rigenerazione urbana Domenico Maietta, che, sul tema, ha lavorato in sinergia con il consigliere di zona Donato Tenga, le richieste di finanziamento ammontano a circa quattro milioni di euro, nell'ambito di una specifica misura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. «Si tratta di importanti e ambiziosi progetti ha spiegato l'assessore Maietta - che puntano alla completa riqualificazione del verde urbano esistente nei pressi della Reggia e del Belvedere di San Leucio».
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I piani per i giardini del Belvedere prevedono la rigenerazione del manto erboso a prati fioriti, la messa a dimora di viti, alberi di agrumi, gelsi, essenze aromatiche ed officinali nel lato sinistro e di specie frutticole (pesco, pero, albicocco, nespolo, mandorlo) e specie ornamentali, nel giardino di destra. Il sito è costituito da due insule che sono rispettivamente denominate giardino destro e giardino sinistro e in ognuna di esse si è ipotizzato un intervento agronomico il più vicino possibile al progetto originario. Perciò, nel giardino sinistro sono state immaginate specie produttive vocate alla trasformazione in prodotti secondari (vino, seta, miele) mentre per il giardino destro si sono ipotizzate colture ornamentali, di tipo frutticolo e destinate al consumo. Per la riqualificazione del giardino a mezza costa, oltre al recupero del manto erboso, è stato contemplato il restauro e la rivitalizzazione di ulivi preesistenti e la messa a dimora di nuovi esemplari, la piantumazione dello storico albero di Gelso (pabulum edafico per il baco da seta), essenze aromatiche ed officinali. Per i giardini di Piazza Carlo di Borbone, invece, oltre alla messa in opera di un moderno sistema di irrigazione, si procederà ad interventi di verifica della stabilità ed eventuale recupero di tutte le specie arboree presenti.