Ciclisti amatoriali nella trappola
delle strade dissestate

Ciclisti amatoriali nella trappola delle strade dissestate
di Franco Tontoli
Sabato 12 Febbraio 2022, 08:37
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Anche questa mattina uno sciame di ciclisti amatoriali percorrerà la statale Sannitica 87, molti i gruppi provenienti dalla valle del Volturno che affrontano la salita Gradilli e, all'altezza della borgata Vaccheria, si tuffano in discesa per San Leucio e il centro di Caserta. Un tratto di strada, questo, diventato pericolosissimo per i ciclisti, l'accostamento con il pavè della Parigi-Roubaix non è azzardato, i tratti di strada del nord della Francia sono moquette se comparati al manto di asfalto disastrato della strada statale di collegamento con la zona matesina, da S.S. 87 Sannitica a Strada Provinciale 336 e tratto urbano nel territorio di Caserta.

Due giorni fa l'ennesimo incidente, vittima un ciclista del gruppo sportivo Amoruso di San Nicola la Strada che con altri si concedeva un'uscita infrasettimanale.

Non un inesperto, buon conoscitore del percorso, prudente nell'affrontare lo scollinamento, tradito da una delle tante macchie di sgretolamento dell'asfalto, le ruote che si inceppano, la caduta, ferite lacero contuse, i compagni si adoperano per medicarlo alla meglio ma serve un'autoambulanza. «Che in novanta minuti di tempo non arriva dice un testimone , interviene una pattuglia della polizia municipale e il ferito viene trasportato in ospedale».

Il ritardo dell'intervento di soccorso sarà stato determinato dalla indisponibilità di automezzi forse dirottati verso codici di soccorso più gravi e importanti di un ciclista pluriacciaccato e fortunatamente non traumatizzato, il problema sta tutto nella causa dell'incidente, le disastrate condizioni della trafficatissima arteria che attraversa località storico-turistiche e porta dal capoluogo verso località di interesse paesaggistico. E costituisce percorso privilegiato di centinaia di festosissimi, multicolori ciclisti dei fine settimana e domenicali che l'attraversano, tanti proveniente dalle località confinanti a valle con la provincia di Napoli.

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Lo sgretolamento dell'asfalto si fa fitto proprio allo scollinamento, nel tratto che va dal complesso sportivo tennistico al cancello della Vaccheria, dopo aver lambito la casa di cura «Villa degli Ulivi», dove un grande cartello turistico dà il benvenuto al Belvedere San Leucio e alla colonia della seta. Ma è come dare il benvenuto in ospedale per tanti sfortunati ciclisti, su questo tratto di asfalto si verificano più cadute da biciclette che dagli sci sulle piste dell'Aremogna a Roccaraso. Una buca dopo l'altra, bitume grattugiato, indecorosi rappezzi che costituiscono rimedio peggiore del male, vergognosa abulìa di enti deputati a intervenire.
Le responsabilità si intuiscono transitare di mano in mano come in una staffetta al rallentatore, non tocca più all'Anas, ora alla Provincia, sì ma la strada è inurbata e, quindi, tocca al Comune. Quest'ultimo ente ha impiegato un biennio per asfaltare cento metri in via Caprioli che è poco distante, un paio d'anni per ridare dignità e sicurezza in via Tenga che da San Leucio indirizza a Sala. Questo per restare in zona, tempi biblici sempre motivati dal vuoto nelle casse.

Da martedì prossimo nelle vicine vie Sancio e Cappuccio saranno avviati lavori di risanamento delle rete fognaria e stradale. Si tratta di strade interne e parallele al tratto disastrato della Provinciale 87, nessuna speranza che nel rifare le fogne anche in questo tratto ne avrebbe beneficiato anche la viabilità. Di motivazioni per un intervento di urgenza c'è abbondanza, la strada è importante asse di collegamento con la zona caiatina e matesina. Poi la sicurezza di centinaia di ciclisti, bandiera degli ecologisti ma colpevolmente ignorati da quanti dovrebbero tutelarli.
 

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