Diocesi in lutto, addio a Pasquariello fu vicario del vescovo e del Tribunale

La città nel 2021 gli ha conferito la cittadinanza onoraria

Monsignor Antonio Pasquariello
Monsignor Antonio Pasquariello
di Lucio Bernardo
Sabato 25 Novembre 2023, 09:22 - Ultimo agg. 11:21
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È venuto a mancare nella mattinata di ieri all'età di 83 anni monsignore Antonio Pasquariello. Era nella sua abitazione in via Tenga nella frazione di Sala di Caserta dove si era ritirato da tempo. Divenne sacerdote nel 1964, non aveva ancora compiuto ventiquattro anni e gli fu subito affidata la guida delle parrocchie di Tuoro e Garzano, nel 1969 passò alla parrocchia di Sommana, poi il 14 febbraio del 1971 si insediò alla guida della chiesa di Santa Maria degli Angeli a San Nicola la Strada, città che poi nel 2021 gli ha conferito la cittadinanza onoraria su proposta della locale Pro loco.

Il 20 gennaio del 1990 divenne parroco di San Michele Arcangelo di Caserta comunemente denominata la cattedrale e divenne vicario generale della diocesi di Caserta e vicario giudiziale del Tribunale diocesano.

Era dotato di una grande carica umana e di una empatia unica, i fedeli lo ricordano con immenso affetto e lo hanno amato come un vero pastore.

A San Nicola la Strada don Antonio, come tutti lo chiamavano comunemente, vi arrivò che aveva poco più di trentuno anni e gli fu affidata la guida di una comunità di oltre diecimila fedeli, un compito non facile che lui portò avanti con successo. Era un innovatore. Ben presto i gruppi parrocchiali crebbero di numero e di componenti. A lui si devono tante attività che richiamarono in chiesa i fedeli e tanti giovani che lo seguivano in tutte le sue iniziative.

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Una delle prime fu la marcia della pace a settembre del 1971, poi le raccolte di carta, stracci, ferro e ciò che non serviva in casa, si raccoglieva per rivenderlo recuperando denaro con il quale inviare medicinali e altro alle missioni.
Fu lui il primo ad armarsi di pennello per aprire e ridare vita e colore alla cappellina dell'arciconfraternita di San Nicola di Bari in via Bronzetti che era chiusa da anni.

La bella chiesa di cui era parroco progettata dal Bernasconi allievo di Vanvitelli non ha né un campanile né lo spazio per l'oratorio, lui pensò bene di ripulirne i sotterranei, adibiti ad ossario, per ricavarci spazi per far giocare i suoi ragazzi. Il terremoto dell'80 rese inagibile la sua chiesa, ci vollero sei anni, preghiere e proteste con le autorità per far completare i lavori. Il suo legame con San Nicola la Strada era forte, a testimoniarlo il fatto che ad assisterlo di notte nelle ultime settimane c'era con lui Giorgio Pipola, che è stato sagrestano nella parrocchia sannicolese che lui aveva lasciato nel 1990, ben trentatré anni fa.
 

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