Caserta, la Tari è calata di 27 euro: è il terzo migliore risultato in Italia. Sarà importante insistere con la raccolta differenziata, che sale anche se la media nazionale è un po' lontana. È benevola con il nostro capoluogo l'annuale rilevazione sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, condotta dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva e disponibile online sul sito www.cittadinanzattiva.it. L'indagine, che prende come riferimento nel 2021 una famiglia tipo composta da tre persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri, è stata realizzata nell'ambito delle «Iniziative a vantaggio dei consumatori» finanziate dal ministero dello sviluppo economico.
Una buona notizia per le tasche dei contribuenti che vivono intorno alla Reggia, anche perché si tratta di numeri in controtendenza rispetto al resto della regione. Leggiamoli, questi numeri. Se lo scorso anno una famiglia tipo casertana spendeva 395 euro, quest'anno la tariffa sarà di 368 euro. Questo grazie alla delibera di Consiglio comunale dello scorso 30 giugno che ha deciso di utilizzare le agevolazioni previste dal Decreto legge «Sostegni bis» della fine di maggio per le riduzioni in favore delle utenze non domestiche oggetto di chiusura obbligatoria o soggette a restrizioni nell'esercizio dell'attività e sulle utenze domestiche, comunque penalizzate dal Covid. Un bel 7% in meno, quindi.
Hanno fatto meglio solo a Cagliari (dove la Tari è calata di 85 euro, da 481 a 396 euro) e a Rovigo (dove invece la diminuzione ammonta a 60 euro, da 258 a 198).
È al modello irpino, quindi, che si dovrà guardare per immaginare un'ulteriore diminuzione degli importi. E anche qui ci aiutano i numeri. Avellino fa registrare la minore quantità di rifiuti (419 chili pro capite in un anno) e la migliore performance sulla differenziata (che tocca il 71%, posizione nazionale numero 29). Da queste parti invece, si producono 504 kg per abitante in un anno, e la raccolta differenziata si pone al 50%. Quest'ultimo dato, più basso sia della media regionale (53%) che di quello nazionale (61%) ci assegna un poco lusinghiero gradino 82. Solo Napoli (525 kg di raccolta annua pro capite e 36% di raccolta differenziata) ottiene un risultato peggiore, non salendo oltre la posizione 99 a livello nazionale. Salerno si salva invece perché riesce a conciliare meno quantità di rifiuti (470 kg pro capite annui) con una discreta differenziata, che sfiora il 60% contribuendo al raggiungimento della casella nazionale 66. Benevento invece non riesce a tesaurizzare queste caratteristiche: nella città dell'Arco Traiano la quantità di rifiuti prodotta in un anno raggiunge i 439 chili, che unita a una differenziata al 62%, comunque più alta della media nazionale, dovrebbe assicurare (ma non ci riesce per gli elevati costi di gestione legati alla mancanza di impianti) una tariffa inferiore rispetto ai 464 euro. Insomma, Caserta si può accontentare, ma non deve fermarsi.