Sciopero alla Ferrarelle «Stop fino
a Natale». L'azienda: «Dialoghiamo»

Sciopero alla Ferrarelle «Stop fino a Natale». L'azienda: «Dialoghiamo»
di Antonio Borrelli
Venerdì 19 Novembre 2021, 07:29 - Ultimo agg. 14:28
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«Siamo determinati a stare fuori dai cancelli anche a Natale, per rispetto della storia di Ferrarelle e della sua storia sindacale». Le voci dei lavoratori riecheggiano nel piazzale dello storico stabilimento di Riardo, mentre all'interno la catena di montaggio è ferma. Da martedì, i 140 dipendenti della società di acque minerali incrociano le braccia, a cristallizzare l'epilogo della progressiva rottura dei rapporti tra sindacati e vertici aziendali. Ad alimentare il forte dissenso generale non è tanto il piano di nuove assunzioni nell'impianto casertano, ad aver acceso la miccia sono piuttosto le modalità con le quali vi si è giunti - interpretate come un allontanamento della società dai sindacati.

I malumori di oggi si insinuano infatti negli anni e nel riassetto generale del gruppo Ferrarelle. Secondo quanto dichiarato dal segretario generale dell'Unione Italiana Lavoratori Agroalimentare Gaetano Laurenza «negli ultimi anni a Riardo abbiamo registrato una carenza strutturale e un calo consistente dell'organico a causa di pensionamenti. Così per far fronte alle mancanze l'azienda fa ricorso a un numero sempre maggiore di stagionali». E in effetti a Riardo, cuore pulsante del gruppo Ferrarelle con la produzione e la distribuzione di acqua raccolta direttamente dal Parco delle Sorgenti, lavorano oggi circa 140 dipendenti ai quali vengono affiancati durante l'anno 70 stagionali. Di questi, 18 sono ancora in servizio fino al prossimo 30 novembre.

Proprio per far fronte alla carenza cronica di maestranze, a settembre i sindacati uniti avevano chiesto e ottenuto un confronto, tenutosi nel quartier generale casertano di Confindustria. In quella sede i sindacati avevano proposto due strade da percorrere per le assunzioni: attingere al bacino degli stagionali storici che lavorano a Riardo da 20 anni o ricorrere al turnover tra i lavoratori disponibili al prepensionamento in cambio della sostituzione coi figli.

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«Durante il tavolo - prosegue Laurenza, anch'egli dipendente di Ferrarelle - l'azienda si era detta disponibile ad intraprendere un percorso condiviso ma non ancora pronta perché il nuovo gruppo dirigente stava lavorando a un piano strategico per una durata di almeno cinque anni. Il tavolo venne quindi rimandato a novembre, mese nel quale erano previste anche nuove assunzioni». Così si arriva ad oggi, quando - raccontano i rappresentanti dei lavoratori fuori lo stabilimento - «veniamo informati dell'avvio del piano di assunzioni, senza essere stati consultati». A chiarire il dissenso è ancora una volta il segretario Uila Laurenza: «Non vogliamo decidere noi le assunzioni, ma vogliamo far parte di questo percorso. Invece i nuovi dirigenti non ci hanno dato la possibilità di essere coinvolti. Questo è inaccettabile, per noi e per la nostra storia». Ieri, poi, le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno voluto ribadire con una nota unitaria che «la Rsu già da qualche settimana aveva indetto uno stato di agitazione sulle stesse tematiche che ci hanno portato in queste ore alla forte presa di posizione, chiara e netta, dello sciopero a tempo indeterminato».

I vertici aziendali di Ferrarelle non si sono sottratti ad esprimere una posizione sull'accaduto e, pur senza entrare nel merito del dissenso dei lavoratori, ribadiscono l'importanza di un confronto costante tra dirigenti e dipendenti. «Crediamo - spiega il direttore delle Risorse Umane Adriano Tartaglia - che il dialogo con i lavoratori e le forze sindacali sia una fonte di ricchezza e un elemento importante all'interno della dialettica aziendale, verso cui nutriamo un profondo rispetto così come negli anni ha dimostrato la nostra storia imprenditoriale. Il benessere delle nostre persone è per noi una priorità: siamo sempre pronti all'ascolto e al confronto tra le parti». Ancora nessun incontro è stato fissato ma - fanno sapere da Ferrarelle SpA - «in una situazione così delicata ci si sta muovendo con cautela e presto potrebbero esserci i primi contatti tra le parti». D'altronde l'impianto di Riardo è di gran lunga il più strategico del gruppo e ogni giorno di stop rappresenta un danno ingente per tutta la società.
 

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