Città d'arte, di eccellenze gastronomiche e ora anche di scommettitori. Caserta, infatti, è nella top five della classifica elaborata da Agimeg (Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco) sui dati dell'Agenzia delle Entrate. Con 3,6 milioni di euro spesi nelle sale scommesse Caserta si attesta al quarto posto superata, nella spesa per le puntate sportive, da Napoli (al primo posto con oltre 11,8 milioni di euro), Roma (dove sono stati sborsati 6,2 milioni di euro), e Milano (che sale sul podio con una quota pari a 4,2 milioni di euro). A chiudere la classifica Palermo e Torino, con 3,1 milioni ciascuna. Questi i dati relativi al solo mese di gennaio 2022.
Un dato che, se confrontato con quelli dello scorso anno, mostra un quadro chiaro della situazione in provincia. Nel primo mese del 2022 la spesa per le scommesse sportive nelle agenzie italiane è stata di 82,2 milioni di euro a fronte dei 385,6 milioni di euro dell'intero 2021, quando Caserta si attestava al quinto posto della classifica con 14,5 milioni, nonostante la chiusura delle sale per sei mesi circa (da ottobre 2020 a giugno 2021). Una posizione persa nel 2020 quando le sale scommesse sono rimaste chiuse da marzo a giugno a causa dell'emergenza Covid, ma già conquistata nel 2019, quando invece la spesa per le scommesse sportive in città era quasi il doppio di quella del 2021.
Due le considerazioni immediate: da una parte la ripresa economica per le agenzie sportive il cui fatturato non raggiunge ancora quello del pre-pandemia ma che è comunque in forte crescita.
Ed è chiaro anche sull'andamento economico dell'agenzia: «Secondo la mia esperienza c'è stato un forte incremento nelle giocate e nel mio locale sono stati superati i livelli pre-pandemia. La situazione è molto migliorata. Ci sono meno persone in sala che però giocano di più e poi ci sono i clienti che continuano a puntare da casa con il conto giochi». L'agenzia in via San Carlo è piccola e può ospitare al massimo 4 persone per volta dopo l'accertamento del green pass. Per Alessandro Vigliotti, associato a Confcommercio Caserta, GoldBetCafè «è un'eccezione. La situazione dice non è così rosea. Certo le scommesse sono aumentate ma non è migliorata la condizione delle sale. La pandemia, con la chiusura di circa un anno delle ricevitorie, ha causato una sorta di disaffezione. In molti hanno perso il vizio di giocare e altri invece hanno optato per l'online continuando a operare da casa anche quando le agenzie hanno riaperto».
In soldoni, ci sarebbe stato un aumento delle scommesse e dunque un miglioramento per i concessionari, ma una perdita per le agenzie. «Perdita afferma Vigliotti in presenze e in numero di bollette del 30-40% rispetto al 2019». Per quanto concerne il fattore crisi, Vigliotti sfata anche un altro mito: «Il caro bollette non pesa sul giocatore perché c'è da valutare anche il fattore vincite. Uno scommettitore prevede un impegno spesa, se vince le sue puntate aumentano ma il suo budget iniziale resta invariato e ha anche un ritorno economico. Quindi bisogna considerare non solo la spesa nelle scommesse ma anche le vincite». E in effetti sugli 82,2 milioni di euro spesi sull'intero territorio nazionale in scommesse nel mese di gennaio 2022, più di 258 milioni sono finiti nelle tasche dei giocatori fortunati.