«Scuole chiuse: la decisione ai sindaci»,
così De Luca spacca i primi cittadini

Da sinistra Giorgio Magliocca e Carlo Marino
Da sinistra Giorgio Magliocca e Carlo Marino
di Claudio Coluzzi
Martedì 9 Febbraio 2021, 20:55 - Ultimo agg. 22:48
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Spacca il fronte dei sindaci del Casertano la scelta del Governatore De Luca di rimettere ai primi cittadini, sulla scorta delle valutazioni dei dati dei contagi e della situazione epidiemologica sui rispettivi territori, la decisione di mettere in Dad le scuole. A rappresentare le opinioni contrapposte il presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, e il sindaco di Caserta e presidente regionale dell'Anci, Carlo Marino

«Scaricare le responsabilità sui sindaci - dice Magliocca -  è diventato lo sport preferito di tutti anche di chi ricopre ruoli istituzionali.

Delegare ai primi cittadini la responsabilità di valutare quale diritto sacrificare, quello allo studio o quello alla salute, senza dare loro alcun criterio tecnico da seguire è una scelta scellerata che rischia di creare altro caos in una situazione già di per sé drammatica. Penso sopratutto ai sindaci dei comuni dove insistono le scuole secondarie di secondo grado, il più delle volte questi miei colleghi non hanno contezza della diffusione del Covid 19 negli istituti superiori e soprattutto non riescono a fare valutazioni corrette perché in queste scuole ci sono ragazzi che non sono residenti nella propria città. Serve serietà». 

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Di tutt'altro parere Carlo Marino: «Abbiamo già gli strumenti - dice a Il Mattino il presidente Anci-, attraverso le piattaforme sulla situazione dei contagi messe a disposizione dalla Regione, di conoscere quasi in tempo reale l'andamento dell'epidemia nei nostri territori. Inoltre attendiamo i dati che la Regione e l'Asl ci invierà sugli screening effettuati nelle scuole. Senza contare il continuo contatto che abbiamo con i responsabili dei vari istituti scolastici. Sulla scorta della situazione locale sono certo che i sindaci sapranno fare la scelta migliore tra la didattica in presenza e la Dad, anche confrontandosi con i prefetti delle varie province». 

 

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