Fermati due fratelli di 17 e 29 anni di Orta di Atella per il ferimento del 16enne pugile, accoltellato ieri pomeriggio davanti all'istituto scolastico "Novelli" di Marcianise. Questo è il risultato di una inchiesta-lampo dei carabinieri della locale compagnia che - questa mattina all'alba - hanno chiuso il cerchio sulla lite e il ferimento del giovane, finito poi all'ospedale Cardarelli di Napoli. Due le procure che si occupano del caso: quella di Santa Maria Capua Vetere e dei Minori a Napoli. L'accusa contestata - ma ancora al vaglio degli inquirenti - è di tentato omicidio e lesioni, oltre che porto abusivo di armi. Ma cosa avrebbe scatenato la furia dei due fratelli contro la vittima?
Probabilmente, al centro della lite, ci sarebbe una ragazzina contesa e poi una rissa scatenata con un coetaneo.
L’ennesimo episodio di violenza ha scosso non poco la comunità marcianisana, soprattutto perché avvenuto in pieno centro storico e all’uscita di una scuola. «È un fatto molto grave - ha detto il sindaco Antonio Trombetta - soprattutto perché è capitato davanti a un istituto scolastico e ha suscitato un grande allarme in città, ma è chiaro che non possiamo militarizzare le scuole, anche perché l’episodio non è legato all’attività scolastica. Purtroppo, quando ci sono aggregazioni di ragazzi, e tra loro c’è un malintenzionato, in questo caso un imbecille che usa un’arma, non è possibile prevenire in alcun modo che succeda anche l’irreparabile. Ci stiamo impegnando molto sul fronte sicurezza - continua Trombetta - aspettiamo una risposta dal ministero degli Interni, che avverrà a breve, per cui si siglerà il patto per la sicurezza e noi speriamo di avere qui dei rappresentanti ai vertici della sicurezza nazionale. A parte poi il trasferimento del commissariato e l’installazione delle telecamere intelligenti, ci sarà un’azione congiunta tra le forze dell’ordine per la movida, ma anche una formazione nelle scuole per parlare di dipendenze, di violenza di genere e tutte le tematiche che destano allarme e preoccupazioni tra i cittadini. Creeremo un modello. Tutto questo, purtroppo, non eviterà che possano accadere episodi di questo genere che, ripeto, sono imprevedibili».