Sedicenne accoltellato per una ragazza contesa, fermati due fratelli: uno è minorenne

L'accusa è di tentato omicidio e porto abusivo di armi

Via Novelli a Marcianise
Via Novelli a Marcianise
Marilu Mustodi Marilù Musto
Giovedì 23 Novembre 2023, 15:58 - Ultimo agg. 24 Novembre, 08:02
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Fermati due fratelli di 17 e 29 anni di Orta di Atella per il ferimento del 16enne pugile, accoltellato ieri pomeriggio davanti all'istituto scolastico "Novelli" di Marcianise. Questo è il risultato di una inchiesta-lampo dei carabinieri della locale compagnia che - questa mattina all'alba - hanno chiuso il cerchio sulla lite e il ferimento del giovane, finito poi all'ospedale Cardarelli di Napoli. Due le procure che si occupano del caso: quella di Santa Maria Capua Vetere e dei Minori a Napoli. L'accusa contestata - ma ancora al vaglio degli inquirenti - è di tentato omicidio e lesioni, oltre che porto abusivo di armi.  Ma cosa avrebbe scatenato la furia dei due fratelli contro la vittima?

Probabilmente, al centro della lite, ci sarebbe una ragazzina contesa e poi una rissa scatenata con un coetaneo.

Il sedicenne  (che non frequenta l’istituto Novelli), al termine di una zuffa con altri ragazzi, avrebbe ricevuto due coltellate alla spalla sinistra e all’addome. Sul posto, in breve tempo, è giunta un’ambulanza del 118 che ha trasportato il ragazzo al pronto soccorso dell’ospedale Anastasia Guerriero di Marcianise, ma sono arrivate subito dopo anche una pattuglia della polizia municipale e una dei carabinieri di Marcianise che hanno effettuato i rilievi del caso e avviato le indagini ascoltando anche i testimoni. Dopo le prime cure, nel tardo pomeriggio, il giovane, che non è mai stato in pericolo di vita, è stato trasferito all’ospedale Cardarelli di Napoli per ulteriori accertamenti.

 L’ennesimo episodio di violenza ha scosso non poco la comunità marcianisana, soprattutto perché avvenuto in pieno centro storico e all’uscita di una scuola. «È un fatto molto grave - ha detto il sindaco Antonio Trombetta - soprattutto perché è capitato davanti a un istituto scolastico e ha suscitato un grande allarme in città, ma è chiaro che non possiamo militarizzare le scuole, anche perché l’episodio non è legato all’attività scolastica. Purtroppo, quando ci sono aggregazioni di ragazzi, e tra loro c’è un malintenzionato, in questo caso un imbecille che usa un’arma, non è possibile prevenire in alcun modo che succeda anche l’irreparabile. Ci stiamo impegnando molto sul fronte sicurezza - continua Trombetta - aspettiamo una risposta dal ministero degli Interni, che avverrà a breve, per cui si siglerà il patto per la sicurezza e noi speriamo di avere qui dei rappresentanti ai vertici della sicurezza nazionale. A parte poi il trasferimento del commissariato e l’installazione delle telecamere intelligenti, ci sarà un’azione congiunta tra le forze dell’ordine per la movida, ma anche una formazione nelle scuole per parlare di dipendenze, di violenza di genere e tutte le tematiche che destano allarme e preoccupazioni tra i cittadini. Creeremo un modello. Tutto questo, purtroppo, non eviterà che possano accadere episodi di questo genere che, ripeto, sono imprevedibili».

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