Escono insieme per cacciare, un amico uccide l'altro per errore

Il proiettile colpisce il tronco e poi la vittima al collo

Il posto dove è avvenuta la tragedia
Il posto dove è avvenuta la tragedia
di Marilù Musto
Venerdì 17 Novembre 2023, 08:05 - Ultimo agg. 12:59
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Erano usciti di buon'ora per la caccia ai cinghiali. Pasquale e Vincenzo erano due amici di vecchia data, da sempre cacciatori e da sempre condividevano la passione per lo sport venatorio. Ieri mattina, erano impegnati in una battuta come tante altre, ma un rumore sordo ha tratto in inganno Pasquale Perone, 59 anni: pensava fosse un cinghiale, si è girato di scatto e ha esploso due colpi di fucile. Sulla traiettoria del proiettile, deviato da un tronco, c'era l'amico, Vincenzo Izzo, 62 anni, agricoltore. Vincenzo è stato colpito alla gola: è morto dissanguato. Inutili i soccorsi. Sul posto sono subito giunti i carabinieri di Formicola che hanno avviato le indagini e i rilievi: dopo qualche minuto la situazione è apparsa chiara, si è trattato di un incidente.

La gola del 62enne è stata devastata dal colpo: Vincenzo avrebbe cercato di ripararsi con le mani per tamponare il sangue, ma è deceduto in preda a spasmi.

Il suo corpo è stato prelevato solo alcune ore dopo, in seguito ai rilievi che sono stati eseguiti sulla base del racconto dell'amico che lo ha visto morire davanti a suoi occhi. Non c'erano motivi di astio fra i due amici. Vivevano entrambi a Formicola e ieri mattina, intorno alle ore 10, si erano spostati, come sempre, verso il bosco di fronte all'agriturismo "Le Fontanelle" di Pontelatone per cercare di catturare i cinghiali con un gruppo di cinque o sei cacciatori. La moglie di Vincenzo (la vittima) di professione fioraia - gestisce un negozio di fronte al Comune di Formicola - è una lavoratrice inserita nel servizio idraulico forestale, assunta per il servizio di manutenzione idraulico-forestale all'intero della Comunità Montana del Monte Maggiore.

L'omicida, Pasquale Perone, è il "capo-baif" della sua squadra. Un anno fa, la Comunità Montana del Monte Maggiore aumentò a 179 le giornate di lavoro dei "baif". Insomma, ciò che legava le due famiglie era una vecchia amicizia, ma c'erano anche motivi di lavoro. Per questo, la tragedia appare ancora più assurda. Il nodo cruciale di tutta questa tremenda storia è la dinamica della caccia. «Siamo invasi da cacciatori in questa zona, ma allo stesso tempo siamo in preda ai cinghiali che scendono fino in paese e spesso devastano i campi coltivati», commenta il sindaco di Pontelatone, Alfonso Izzo. Non c'è soluzione. Prorogare i termini di caccia è sembrata essere una svolta, ma allungare il periodo dell'arte venatoria fa aumentare, in maniera esponenziale, anche i pericoli di errori, di ferimenti o di decessi per incidenti. «Siamo sconvolti per la morte di un uomo, come comunità di Pontelatone esprimiamo vicinanza alla famiglia di Vincenzo», dice Izzo. «Come primo cittadino potrei firmare un'ordinanza che vieta l'arte venatoria nel mio Comune - conclude Izzo - ma in cambio potremmo trovarci i cinghiali davanti casa o, come spesso accade, in strada che attraversano la carreggiata».

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L'assessore della comunità Montana, Antonio Diana, ha dichiarato: «Conosco entrambe le persone coinvolte in questa tragedia e posso dire che si tratta di famiglie perbene», spiega. «L'incidente ha scosso tutti noi», conclude. La vittima aveva quattro figli. Il vicepresidente della Comunità, Michele Scirocco, è anche il sindaco di Formicola, il paese segnato dal lutto. Ora, il corpo del cacciatore è sequestrato e a disposizione del magistrato della Procura di Santa Maria Capua Vetere che chiederà l'autopsia. Intanto, ieri, per frenare l'ondata di caccia illegale, i militari della Forestale di Castel Volturno, in collaborazione con le guardie volontarie del Wwf Italia, coordinamento provinciale di Caserta, hanno denunciato quattro persone intente a cacciare avvalendosi di richiami acustici elettromagnetici vietati. Tre persone, armati di fucili da caccia, sono state sorprese a Villa Literno ad attirare i tordi con un richiamo acustico elettromagnetico. Un'altra persona è stata, invece, sorpresa a Carinola nella frazione "Ventaroli". Sono stati sequestrati quattro fucili da caccia e relative munizioni, tre richiami acustici elettromagnetici vietati riproducenti il verso del tordo e 11 esemplari di fauna abbattuta. Tutti e tre sono stati denunciati stato di libertà per il reato di esercizio della caccia con l'ausilio di richiami vietati. 

 

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