Tre mesi oltre i 32 gradi nel Casertano. Benvenuti all'«Inferno»

Tre mesi oltre i 32 gradi nel Casertano. Benvenuti all'«Inferno»
di Domenico Zampelli
Venerdì 13 Agosto 2021, 08:41
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Il fine settimana più caldo dell'estate inizia nella peggiore delle modalità possibili, con gli incendi che complicano ancora di più una situazione già al limite. Destinata peraltro a diventare sempre più normale da queste parti, secondo gli scienziati del clima americani. Anzi, il meccanismo che si è attivato negli ultimi 30 anni lascia prevedere che Caserta possa nel medio termine diventare la città italiana più calda, con quasi tre mesi oltre i 32 gradi, indicata come soglia limite di generale sopportabilità. Ma cominciamo dalla cronaca di ieri.

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Dopo il rogo registrato a Vairano Patenora, i vigili del fuoco sono impegnati da due giorni a fronteggiare le fiamme che si sono sviluppate sui monti Tifatini, estendendosi verso San Leucio, Sant'Angelo in Formis e San Prisco, tutte zone densamente abitate, la qual cosa crea non poche preoccupazioni fra la popolazione.

In azione due mezzi del nucleo elicotteristi di Pontecagnano, richiesto anche l'intervento del Canadair da Roma. Disagi e chilometri di coda lungo l'A30 tra Nola e Caserta, infine, per un altro incendio che ha interessato le barriere spartitraffico e la scarpata laterale. Un tratto intorno al chilometro 15 è stato chiuso in mattinata, per essere poi riaperto poco dopo le 13.

Lo ricorderemo per tanto tempo, il caldo record di questa estate, e peraltro è una situazione con la quale bisognerà imparare a convivere. Non hanno dubbi al riguardo gli esperti americani del Climate Impact Lab, formato da scienziati del clima, economisti e analisti di dati della Rutgers University, del Rhodium Group e delle Università di Chicago e Berkeley. I quali, in uno studio pubblicato sul New York Times e rilanciato in Italia dal Sole 24Ore, hanno analizzato l'evoluzione delle temperature a livello globale negli ultimi 60 anni traendone così previsioni valide fino a fine secolo. Per quanto riguarda l'Italia, gli esperti hanno puntato decisamente il dito sulla città della Reggia. Nella quale prevedono non le temperature più alte, ma il più lungo periodo di caldo: si arriverà a tre mesi oltre la soglia 32 gradi. Sugli stessi livelli di Madrid. Ma andiamo a vedere come il caldo da queste parti è diventato sempre più caldo, e come i cambiamenti climatici hanno fatto impennare le temperature medie.

Lo studio parte dal 1960, periodo in cui nella città della Reggia i giorni di maggiore caldo sono stati 44 in un anno. Nel 1970 si è scesi a 37 in un anno, livello confermato nel 1980. Da quell'anno, guarda caso in concomitanza con la scoperta del buco nell'ozono, è iniziato un lento ma inesorabile aumento delle giornate di forte caldo: 46 giorni nel 1990, 56 nel 2000, 64 nel 2010 e 68 lo scorso anno. Un processo destinato a continuare: il caldo più forte potrebbe durare 71 giorni nel 2030, 75 nel 2040, 79 nel 2050 e 82 nel 2060. Per fine secolo la prospettiva è di superare i tre mesi di caldo intenso. La particolarità è che nessuna città italiana registra una simile performance. Solo Parma è sugli stessi livelli, seguita da Foggia, Frosinone, Modena, Cremona e Cagliari.

E nelle altre città della nostra regione? Si soffrirà meno il caldo. La situazione più vicina a quella casertana è prevista a Benevento, il cui clima non è storicamente favorito dalla presenza di due fiumi: fra 20 anni i giorni di caldo over 32° dovrebbero essere 65. Va decisamente meglio a Napoli, dove l'afa dovrebbe essere avvertita «solo» per 38 giorni. Ancor meglio dovrebbe andare a Salerno (25 giorni oltre la soglia dei 32 gradi), mentre chi dovrebbe stare meglio in assoluto sono gli abitanti di Avellino: per il capoluogo irpino appena una decina di giorni di caldo più intenso. Naturalmente si tratta di proiezioni, per le quali è stato preso in considerazione il dato centrale in una forbice che vede un minimo e un massimo. Noi speriamo che il dato finale sia quello più favorevole, ma intanto bisogna prepararsi ad un futuro nel quale il caldo ci farà compagnia sempre più spesso.
 

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