Tre passeggiate tra storia e mito sui monti Tifatini

I monti Tifatini
I monti Tifatini
di Emanuele Tirelli
Venerdì 3 Febbraio 2023, 08:20
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Quattro appuntamenti, tre dei quali costruiti intorno alle bellezze dei monti Tifatini. Così gli amanti della natura che non vogliono avventurarsi da soli possono scegliere una delle escursioni previste per il fine settimana in provincia di Caserta. E oltre ad approfittare dell'accompagnamento di guide esperte potranno conoscere storie, miti e leggende di quei luoghi.

Quella che parte da Sant'Angelo in Formis (domani alle 9:45) è organizzata da Carlo Amendola, con appuntamento proprio di fronte la basilica benedettina.

Si tratta di 10 chilometri da percorrere in 5 ore (pause incluse) verso la cima del monte Tifata. «Ci sono informazioni di cui spesso si è perduta la memoria, ma che rappresentano elementi preziosi della nostra storia», commenta la guida. «Prima del Cristianesimo il Tifata era di sicuro una montagna sacra: non troppo alta, ma l'altezza non era di certo condizione indispensabile per parlare di sacralità. Quando i Romani arrivarono nell'antica Capua trovarono le divinità venerate dai campani. La leggenda racconta inoltre che una cerva bianca raggiunse l'accampamento dei Romani, i quali la sacrificarono alla divinità che abitava su quei luoghi. In cambio riuscirono a vincere la battaglia e a fare propria l'antica Capua».

Amendola ha scelto di chiamare questo appuntamento «La montagna dei due dei». «La basilica benedettina sorge proprio sopra il tempio dedicato a Diana Tifatina e ne conserva il pavimento: la struttura è un meraviglioso percorso artistico e architettonico che si muove nei secoli. Su in cima c'è invece il tempio di Giove, padre degli dei. Quella di sabato (domani, ndr) è una passeggiata breve, che nella prima ora ci vedrà partire da 70 metri sul livello del mare per arrivare a oltre 600. Non è sicuramente adatta a tutti, ma nemmeno tanto complessa. In cambio riusciremo a godere di una vista meravigliosa su mare e isole, Vesuvio, Matese e Taburno. Inizieremo a salire proprio dal percorso che si trova nei pressi della basilica. Incroceremo i cosiddetti letti garibaldini, che naturalmente non erano adibiti al riposo ma delle postazioni costruite durante la battaglia del Volturno del 1860. Poi continueremo verso la prima cima, chiamata Monte dei lupi, arriveremo a monte San Nicola dove ci sono i ruderi dell'eremo di Sant'Offa, e proseguiremo fino a raggiungere la cima più alta del Tifata. Scendendo incontreremo invece il tempio di Giove Tifatino, la casetta del Cai e quindi torneremo a Sant'Angelo in Formis».

Sempre domani (dalle 9 alle 13:30), Trekking Castel Morrone ripropone una mattinata sul sentiero delle Comole. Il gruppo nato in seno a Casa Betania, e guidato da Emilia Genzano, ricorda che «le doline di Castel Morrone sono tra i fenomeni carsici più interessanti. Ci sono due crateri posti sul fianco di monte Fioralito, proprio al centro della catena dei monti Tifatini. Per questo sabato (domani, ndr) abbiamo deciso di riproporre uno dei percorsi più emozionanti della provincia. Visiteremo sia la comola piccola che quella grande attraverso i sentieri del Cai: il cammino Mariano e quello Micaelico offrono uno spettacolo mozzafiato». Genzano specifica inoltre che il tragitto di 10 chilometri «è ad anello e di difficoltà media».
Chi invece preferisce la bicicletta può fare riferimento a Ciccio Bike, all'anagrafe Francesco Gentile, che domani (dalle 10:30 alle 13) e domenica (dalle 9 alle 13:30) ha programmato due ciclotour guidati: uno a Casertavecchia, l'altro a Capua e Sant'Angelo in Formis diretto all'anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere.
 

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