Treni in ritardo, pendolari in rivolta

Linea elettrica fuori uso nei pressi della stazione

Treni in ritardo, pendolari in rivolta
di Gabriella Cuoco
Giovedì 1 Febbraio 2024, 09:13
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È stato un mercoledì infernale per i pendolari casertani che hanno dovuto fare i conti con forti ritardi sia sulla linea regionale via Formia e via Cassino, che da Napoli centrale ferma ad Aversa, Villa Literno, Cancello ed Arnone, Falciano-Mondragone-Carinola, Sessa-Roccamonfina in direzione Roma Termini e Roma Tiburtina e sia sull'Alta Velocità Napoli-Roma e viceversa. Il disagio, come accade troppo spesso almeno per quanto riguarda l'Alta velocità, è stato causato da un guasto alla linea aerea, ovvero elettrica, nei pressi della stazione del capoluogo, che si è protratto per diverse ore e che come una catena ha coinvolto e intasato anche le linee storiche.

Per i treni regionali, il tutto è partito intorno alle 4.40 (i convogli maggiormente interessati sono stati il 21024 e il 21052 partiti da Napoli centrale rispettivamente alle 4.01 e alle 4.05) quando è stato annunciato con un comunicato ufficiale comparso sul sito di trenitalia.com, di un rallentamento sulla linea a causa di lavori notturni non conclusi nei termini previsti.

I pendolari hanno dovuto fare i conti con ritardi di quasi centoventi minuti e cancellazione di treni in viaggio. Ma non solo, all'interno dei convogli sono state diverse le persone che hanno accusato malori per il blocco delle porte, anche nei pressi delle stazioni del Basso Lazio, e il malfunzionamento del sistema di riscaldamento.

Problemi e ritardi di grossa entità hanno interessato appunto anche sull'Alta velocità sia per i treni della rete di Ferrovie dello Stato che di Italo, in partenza da Caserta in direzione Termini. Il primo intoppo si è registrato poco dopo le 6: il treno 8300 delle 6.32 è arrivato nella stazione principale della Capitale con ben settantacinque minuti di ritardo. Stessa cosa anche per gli altri treni. La situazione si è normalizzata solo intorno allevato 8.50 con la ripresa graduale della circolazione. In totale, sono stati ben ventuno i treni che hanno subito ritardi o soppressioni. «Non ci sono più parole per quello che sta accadendo, non ne abbiamo più.

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Da settembre è una barzelletta», fa sapere Susy Cannavale, rappresentante dei pendolari casertani, che gestisce anche un folto gruppo Whatsapp che raccoglie le istanze di tutti i viaggiatori (soprattutto con abbonamenti Trenitalia e Italo) della Campania.

«Si è registrato l'ennesimo teatrino ha proseguito Cannavale e a pagarne le conseguenze siamo noi pendolari che non arrivano ai puntuali sul posto di lavoro. Perlopiù sono insegnanti, militari, personale Ata e anche liberi professionisti. Abbiamo fatto un esposto a Trenitalia poco prima di Natale, ma non abbiamo avuto risposte. Ora, mi spiace dirlo, dobbiamo fare una rivoluzione con una protesta che bloccherà tutto. Ci stiamo chiedendo dove sono i parlamentari casertani? Vogliamo essere tutelati, vogliamo essere ascoltati e non sequestrati nei treni». Anche i sindacati si stanno interessando a quanto sta accadendo ultimamente sul fronte trasporti nel capoluogo di Terra di Lavoro. «Premetto dice Angelo Lustro, segretario Filt Cgil Campania che non si può intervenire in anticipo sui guasti alla linea elettrica. L'unica cosa che si potrebbe fare è quella di organizzarsi meglio quando accade questo tipo di evento, per trovare soluzioni ai disagi dei pendolari».
 

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