Caserta, sos alloggi universitari con duemila studenti fuorisede

L'Università Vanvitelli ad Aversa
L'Università Vanvitelli ad Aversa
di Luisa Conte
Sabato 13 Maggio 2023, 08:28
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Tende davanti alle sedi universitarie casertane non ce ne sono e nemmeno striscioni per denunciare disservizi o affitti troppo alti. Non ci sono giovani studenti fuori sede e senza casa a protestare, ma questo non significa che non ci sia anche in Terra di Lavoro il problema "alloggi universitari". Certo, la situazione è diversa da quella che si registra nei grandi centri - come Milano, Bologna e Roma, ad esempio -, i numeri sono diversi e, probabilmente, anche i fitti, ma il disagio per uno studente che non risiede in città (che sia Caserta, Santa Maria Capua Vetere o Aversa) è un problema anche nel Casertano, dove di alloggi per gli universitari al momento non se ne contano affatto. A dirlo, senza tema di smentita, è il rettore dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli", Gianfranco Nicoletti, che non nasconde la necessità di intervenire in modo strutturale sulla questione per «garantire un reale diritto allo studio». «Caserta è in linea con i territori complessi che ospitano centri universitari. Qui al momento non ci sono proteste. In effetti - sottolinea Nicoletti - non ci sono tantissimi fuori sede ma non perché l'Università non sia attrattiva, bensì proprio per la carenza di strutture che possano rendere la frequenza degli studenti il più tranquilla possibile». Ecco, il problema è a monte: una carenza di alloggi universitari penalizza anche la scelta dell'Università. E dunque in Terra di Lavoro gli studenti sono per la maggior parte residenti del territorio. Su una platea di circa 23mila ragazzi solo duemila (o quasi) sono fuori sede. E per questi duemila, oltre che per rendere più appetibile anche dal punto di vista dell'ospitalità le facoltà di Terra di Lavoro e dunque per attrarre un maggior numero di iscritti, la Vanvitelli ha già siglato un accordo con il Demanio da cui ha ricevuto in concessione l'area in via Ferrarecce denominata ex Caserma Barducci, per realizzare un campus universitario, mediante il recupero funzionale degli edifici storici esistenti. L'intervento, che prevede la realizzazione di 122 posti alloggi complessivi, di cui 6 da destinare agli studenti diversamente abili, con relative pertinenze funzionali, dovrà essere finanziato dal Ministero, dalla Regione Campania e dall'Adisurc con fondi del Pnrr.

E proprio al fondo da 660 milioni istituito dal decreto Aiuti-ter per l'acquisizione di nuovi posti letto da destinare, coinvolgendo imprese e operatori privati, ad alloggi universitari, fa riferimento il rettore Nicoletti: «Lo sforzo del Ministero, che ha sbloccato circa 660 milioni di euro, è importante ma adesso bisogna implementare le strutture di residenza con particolare attenzione alle sedi periferiche dei territori complessi, perché in queste zone l'Università non garantisce soltanto un recupero culturale ma anche sociale». «Il diritto allo studio non è e non deve essere uno slogan.

Bisogna avviare manovre che spingano verso la soluzione di questo problema, manovre che fino a questo momento non ci sono state e che ancora tardano ad arrivare. Garantire il diritto allo studio significa anche spiega Nicoletti - garantire la presenza fisica dello studente nei luoghi della formazione, di tutti gli studenti soprattutto di chi ha difficoltà economiche importanti. E nella mia Università tanti sono i giovani in queste condizioni». E un'altra puntualizzazione il rettore vuole farla sull'importanza della formazione in qualsiasi tipo di contesto e di lavoro. «Il lavoratore deve essere pronto ad affrontare qualsiasi sfida gli si ponga davanti e la formazione oltre che culturale è ciò che garantisce a ogni lavoratore di poter esprimere il suo potenziale. Questa è l'importanza delle Università: formare i lavoratori, ed è per questo che a tutti deve essere garantito il diritto ad accedere agli studi, anche a quelli universitari».

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