Vandali nell'ex Macrico di Caserta distruggono percorsi e installazioni artistiche

Bruciati i libri, distrutta anche la recinzione

L'azione dei vandali al Macrico
L'azione dei vandali al Macrico
di Nadia Verdile
Venerdì 18 Novembre 2022, 07:22 - Ultimo agg. 14:11
4 Minuti di Lettura

Macrico, vandali in azione. Ieri mattina l'inimmaginabile sorpresa. Sedie rotte, reti di protezione divelte, distrutta l'installazione artistica «Across the War Cultural Barricade» realizzata da Fabbrica Wojtyla e donata alla Fondazione, svuotati i sacchi che contenevano sabbia che è stata sparsa sul palco, bruciati i libri che facevano parte dell'installazione. Distrutto anche tutto il materiale didattico utilizzato per le visite delle scuole.

Vandalizzata parte della recinzione realizzata per mettere in sicurezza il percorso che ha consentito ai cittadini casertani di visitare l'area durante le aperture straordinarie di aprile e di ottobre. Elpidio Pota, segretario generale della Fondazione Casa Fratelli Tutti, si è recato ieri mattina all'interno del Macrico per consentire agli uomini della ditta che si doveva occupare di smontare il palco utilizzato nelle manifestazioni di ottobre promosse dalla diocesi e ha trovato sotto l'hangar lo scempio. 

«Questo episodio - è la dichiarazione della Fondazione Casa Fratelli Tutti - ci fa prendere sempre più coscienza che la rigenerazione di quest'area, che il vescovo ha voluto mettere a disposizione della città come bene comune, dovrà essere anche un'esperienza educativa e culturale, di crescita per la comunità. Il dono che la Chiesa casertana fa alla città non è un passaggio di possesso dell'immobile ma un'assunzione di responsabilità di ogni cittadino che deve impegnarsi a prendersene cura».

Un'area di proprietà dell'Istituto diocesano sostentamento clero che sta per essere ceduta alla Fondazione, che diventerà per volere del vescovo Pietro Lagnese e di don Antonello Giannotti un'immensa area verde a disposizione della comunità, insopportabilmente vandalizzata, oltraggiata, vilmente offesa da mani sudice di inciviltà. A chi giova distruggere? Chi ne trae vantaggio? A che serve entrare in un luogo che sta per diventare fruibile a tutti e violentarlo? 

Il Macrico non ha vigilanza, nessuno aveva mai pensato che ci fossero in giro persone capaci di pensare atti di simile bassezza, nessuno ha mai pensato che si potesse danneggiare il bene comune, così, senza alcuna ragione. «Siamo molto dispiaciuti ha detto don Antonello perché si tratta di un atto di spregio ad un luogo che rappresenta il sogno di una comunità, un atto vandalico su un'opera d'arte che inneggia alla pace e promuove la cultura, un gesto di insensata stupidità che ha prodotto danni e dolore senza alcuna ragione. Lì il lavoro di tantissime persone, giovani e meno giovani, che in questi mesi hanno lavorato gratuitamente, con passione e abnegazione, per rendere fruibile uno spazio che vuole diventare, per volontà della Chiesa casertana, aperto e fruibile a tutti. Un gesto di irresponsabilità, inspiegabile, che colpisce tutti, che ferisce al cuore perché ingiustificabile, immotivato, banalmente sciocco, ma grave». 

Video

L'installazione artistica «Across the War Cultural Barricade», vandalizzata, è una barricata culturale costituita da due cavalli di Frisia in legno e cento sacchetti bianchi riempiti di sabbia da svuotare e ricolmare di libri che rappresentano la volontà di fronteggiare non le pallottole tirate dalle armi, ma proprio la volontà stessa dell'uso delle armi. Grande l'amarezza negli autori della Barricata culturale: «La nostra Across the war the cultural barricade è stata barbaramente vandalizzata. Riteniamo che l'atto vandalico certifichi una aggressione al principio inviolabile della pace, al principio della cultura come simbolo di una crescita sociale; il gesto inconsulto è testimonianza del degrado sociale se non dell'interesse di realtà illegali all'area voluta come Parco Verde dal vescovo emerito Raffaele Nogaro e dal nostro vescovo Pietro Lagnese con il riconoscimento della Santa Sede. Fabbrica Wojtyla, sconcertata dal grave atto contro la pace e la cultura, provvederà ad una denuncia circostanziata chiedendo alle istituzioni tutte, locali e nazionali, una dichiarazione di solidarietà che sfocerà in una pubblica manifestazione».

Intanto, mentre i vandali fanno danni, la Fondazione va avanti con il suo programma e la prossima settimana si riunirà il comitato scientifico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA