“Vinitaly” premia la cura e la qualità del vino casertano

Caserta protagonista al Vinitaly
Caserta protagonista al Vinitaly
di Mariamichela Formisano
Venerdì 7 Aprile 2023, 09:27
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La più piccola, la più preziosa, la più ambiziosa. Queste le evidenze sulle quali si è conclusa l'edizione 2023 del Vinitaly targato Caserta. Un incastro perfetto con l'intero comparto Campania che quest'anno ha giocato al rialzo anche rispetto alle edizioni dei grandi numeri precedenti al blocco pandemia. E mentre ci si appresta a processare i dati raccolti nei giorni di fiera dal 2 al 5 maggio a Verona, uno su tutti traccia traiettorie future: la presenza mai registrata prima di Cina e Giappone tra il pubblico e gli acquirenti, ad indicare una richiesta che punta alla qualità ancor prima che alla quantità.

«Perché la nostra provincia è la più piccola in termini di produzione regionale ma è tra le più preziose d'Italia in termini di qualità e storytelling dei prodotti - spiega il presidente della Camera di commercio di Caserta, Tommaso De Simone - e sono questi oggi gli elementi maggiormente richiesti dal mercato che sceglie il Made in Italy in generale, e che connotano il marchio Caserta in maniera significativa per tutto il comparto legato al food. Lo dimostrano il successo ottenuto dagli chef casertani Rosanna Marziale e Pasqualino Rossi al Vinitaly ed il traino turistico che questo rappresenta per il nostro territorio e la nostra economia».
«Occorre essere compatti e consapevoli del valore culturale inestimabile che si comunica attraverso il prodotto vino» ha commentato il presidente del consorzio casertano Vitica, Cesare Avenia, che insieme alla Camera di commercio ha rappresentato Terra di Lavoro al Vinitaly.

Intanto alla Regione Campania già si intesse il futuro su orditi di storie antichissime targate Caserta: una, chiamata Falerno, affinché ottenga il marchio Docg; la seconda, che si chiama Asprinio, affinché racconti le origini dei frizzanti in Campania all'appuntamento di giugno con il "Concours Mondial de Bruxelles", la competizione enologica internazionale tra le più prestigiose del settore che per la prima volta porterà in Italia, ad Agerola, degustatori professionisti provenienti da tutto il mondo per selezionare vini di eccellente qualità, senza pregiudizi legati all'etichetta o al prestigio della denominazione.

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Un risultato che premia l'impegno dell'assessorato regionale all'Agricoltura di Nicola Caputo che, oggi più che mai, non ammette deroghe al rafforzamento del brand Campania: «Abbiamo il dovere di rendere più riconoscibili i nostri vini soprattutto fuori dai confini regionali» ha spiegato Caputo nel corso della presentazione al Vinitaly del progetto di ricerca realizzato da Nomisma sul posizionamento dei vini campani a denominazione sul mercato nazionale e internazionale. «I risultati emersi dall'indagine sui consumatori oggi ci consentono già di fornire a produttori e consorzi una valutazione complessiva del livello di consapevolezza legato alle proprie Dop e Igp, ma soprattutto di definire una strategia per costruire una mappa valoriale collegata al brand e alle singole denominazioni territoriali.

Tanto è stato già fatto, grazie alla vitalità degli imprenditori ed al dialogo con i consorzi come dimostra la costante crescita dell'export in valore. Ma restano ancora dati sui quali riflettere: un consumatore di vino italiano su due non conosce i vini campani; il 54% degli italiani dichiara di non aver consumato vini campani negli ultimi dodici mesi perché non li riconosce, pur avendoli già acquistati e degustati».

La soluzione alla scarsa notorietà fuori dai confini regionali delle piccole denominazioni territoriali attuali, quindi, potrebbe passare anche dalla creazione di una Doc regionale che possa attivare sinergie collettive in materia di comunicazione e promozione all'estero.
 

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