Biblioteca Leopardiana, dopo Napoli è online Recanati

Comprende un patrimonio librario antico di circa ventimila opere, tra il XVI e il XIX secolo

Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi
Venerdì 29 Dicembre 2023, 20:15
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Si è conclusa anche l'attività di spolveratura della Biblioteca Leopardiana a Recanati, situata nel palazzo in cui nacque e visse il poeta Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798-Napoli 14 giugno 1837). L'intervento è stato realizzato a cura della Soprintendenza archivistica e bibliografica (Sab) delle Marche, dal soprintendente Benedetto Luigi Compagnoni e del rup, responsabile unico di progetto, Rosangela Guerra.

La biblioteca, in cui Leopardi trascorse la giovinezza dedicandosi allo studio, comprende un patrimonio librario antico di circa ventimila opere, tra il XVI e il XIX secolo, di cui la Sab Marche ha curato l'inventariazione e la catalogazione di 1.500 esemplari, secondo standard internazionali. Si tratta di un intervento di assoluta novità, finanziato dalla direzione generale Biblioteche e Diritto d'autore del ministero della Cultura, che ha consentito la catalogazione informatizzata di questo primo nucleo di libri, facendo capire come la biblioteca si è formata, grazie soprattutto agli acquisti del conte Monaldo, padre del poeta, arricchita dai lasciti di studiosi e vari familiari.

I volumi oggetto di catalogazione informatizzata sono ricercabili sul Catalogo On-Line Opac (On-Line Public Access Catalogue), alla pagina web «Biblio Marche Sud.

Catalogo unificato delle Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata» (https://bibliomarchesud.it/opac/.do) dove si potrà visualizzare, tra l'altro, la notizia relativa all'edizione francese di Gaspard Guillard de Beaurieu, L'élève de la nature par m. Beaurieu (Parigi 1793), non presente nel catalogo nazionale della Biblioteca di Francia. La biblioteca leopardiana è eccezionale per l'unicità delle opere che testimoniano il periodo storico il contesto culturale in cui Monaldo ha operato e vissuto.

Alcuni volumi risultano appartenuti a 54 persone prima di giungere a Recanati. A causa della soppressione napoleonica di istituti religiosi sono confluiti nella biblioteca leopardiana esemplari che il conte Monaldo poté acquistare dalle ricche biblioteche di conventi e insediamenti religiosi del territorio locale e nazionale, come dalla Congregazione dei Passionisti di Recanati e vari collegi di gesuiti, da Loreto a Roma. 

Anche la Biblioteca nazionale di Napoli ha digitalizzato tutto l’opera del poeta più amato dagli italiani, interamente consultabile on line al link https://dl.bnnonline.it/handle/20.500.12113/4758. On line autografi e manoscritti appartenenti al Fondo "Carte Leopardi". Per questo, sono state prodotte 15.202 immagini tra testi rilegati e carte sciolte: un’ operazione complessa effettuata con la collaborazione della società Inarte e in parte sostenuta dal finanziamento dell’8 per mille.

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