Diego Di Franco e Il meraviglioso mondo dei papà: «Bado io ai due figli e alla casa ma non chiamatemi mammo»

Un infiltrato nella rete rosa: «Meglio rimanere nell'ombra, se no poi rischi di prendere gli insulti»

Diego Di Franco
Diego Di Franco
di Ugo Cundari
Domenica 5 Marzo 2023, 10:00 - Ultimo agg. 15 Marzo, 16:09
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Non chiamatelo «mammo», altrimenti si arrabbia Diego Di Franco, padre di un bambino di nove anni e una bambina di tre, napoletano trasferito a Milano, con 45.000 follower (80% mamme e casalinghe) sulla sua pagina Instagram dove racconta avventure e disavventure casalinghe. «Chi mi chiama mammo è un sessista, sono più dalla parte di Groucho Marx che dice: "Gli uomini sono donne che non ce l'hanno fatta". Io sono un normale padre che rimane a casa mentre la moglie esce per andare a lavorare» risponde Di Franco, autore di Il meraviglioso mondo dei papà (Giunti, pagine 226, euro 16,90).

Lui preferisce autodefinirsi come un «papà casalingo, papà a tempo pieno o semplicemente papà.

Se vogliamo fare i cool anche stayathomedad. Sui social sono più cattivi, qualcuno mi chiama effemminato, qualcuno mi dice che dovrei vergognarmi: siamo ancora molto arretrati. Di recente mi è capitato di accompagnare mio figlio dal dentista e questo è stato il dialogo con la segretaria: Perché è venuto lei?, Perché mia moglie non c'è, Mi scusi, condoglianze, Non sono vedovo, mia moglie lavora, Ah, ho capito, è un mantenuto. Quando lo raccontai a mia moglie litigammo. Lei disse che nei miei post dovevo mostrare anche lei altrimenti in tanti avrebbero potuto pensare che io fossi vedovo, o magari separato».

In casa fa tutto Diego: «Mia moglie è ingegnere, esce la mattina e torna la sera». Però fino al 2019 anche lui lavorava: «Facevo il social media manager. Il giorno in cui andai a chiedere un anticipo del Tfr per il rogito mi dissero che me l'avrebbero concesso ma mi avrebbero anche licenziato per esubero di personale. Da allora ho deciso di seguire i miei figli. Ho chiesto consigli a mia madre. Ho seguito ogni forma di tutorial culinario su YouTube e sono diventato il re della pasta e fagioli alla napoletana. Qualcosa mi è venuta anche naturale, tipo stirare, anche se per farlo bene mi sono fatto regalare un asse con un ferro da stiro che si capisce a intuito come vanno usati. E poi mi confronto molto sui gruppi di casalinghe».

Un infiltrato nella rete rosa: «Meglio rimanere nell'ombra, se no poi rischi di prendere gli insulti». Intanto è diventato un fissato per l'ordine e la pulizia: «Mi arrabbio come una bestia quando mio figlio si lava i denti e sporca lo specchio o quando deve andare in bagno subito dopo che l'ho pulito, sembra che lo faccia a posto. La piccolina per ora richiede più attenzioni di affetto». Sua moglie non lo vede, però, come l'uomo perfetto: «I litigi ci sono comunque. A volte mi accusa di non aver fatto questo bene e che l'avrebbe fatto meglio lei. Ma la capisco, il lavoro stressa, sono io che cerco sempre di evitare i conflitti. Per esempio la sera la chiamo e se lei mi risponde, perché è un'impresa epica riuscire a parlarle, le chiedo cosa vuole mangiare, così non sbaglio a preparare qualcosa che non le va».

Molti gli inviti a ribellarsi, scioperare, lasciare la casa sporca, lanciare sui social una campagna per l'uomo libero: «Non lo farei mai, io amo la mia famiglia e mia moglie. Anzi, facciamo presto questa intervista perché devo anticiparmi a togliere la polvere per tutta la casa, domani mattina ho altri impegni». Già, non chiamatelo mammo, ma va a letto presto: «Posso crollare a qualsiasi ora, anche alle 22. Quando lavoravo le mie giornate duravano fino a 12 ore, ero impegnato anche nei fine settimana, ma non sono mai stato così distrutto come da quando sto insieme ai miei figli tutto il giorno». 

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