«L'Uovo di Virgilio», l'irresistibile viaggio nella città-mondo

Il libro di Vittorio Del Tufo il 23 dicembre gratis col nostro giornale

La presentazione del libro
La presentazione del libro
Marco Perillodi Marco Perillo
Giovedì 21 Dicembre 2023, 09:02 - Ultimo agg. 16:45
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«L'Uovo di Virgilio - le storie», sabato 23 dicembre il libro di Vittorio Del Tufo gratis con Il Mattino in edicola. Oggi la presentazione alle 11, NAPHUB Spazio Eventi, Villa Sanfelice di Monteforte, viale Gramsci 4 e in diretta su questo sito.

Ci sono missioni inconsce, necessità insite in un certo Dna, che prima o poi affiorano e diventano irrefrenabili. Raccontare Napoli nell'ottica delle sue storie millenarie, delle sue ancestrali leggende, fu una delle più grandi passioni di Matilde Serao, la madre di questo giornale.

Oggi la sua strada tracciata viene percorsa con audacia e con passo instancabile da Vittorio Del Tufo, redattore capo centrale de «Il Mattino», che ogni domenica e da oltre otto anni firma sulle pagine del nostro giornale la rubrica «L'Uovo di Virgilio» con le fotografie di Sergio Siano. Dal magma incandescente delle storie raccontate sono stati forgiati già quattro libri.

Adesso è nato il quinto, che troverete sabato in edicola gratis con il quotidiano, per la collana «Ieri oggi domani».

Stavolta il focus di Del Tufo verte proprio sulle storie. Dopo aver trattato in tre volumi la Napoli segreta e nel precedente libro i personaggi principali, stavolta è il racconto di alcune vicende imprescindibili della seducente città di Partenope a farla da padrone. Del Tufo ci prende per mano e ci consente ancora una volta di viaggiare nei luoghi della memoria e nella memoria dei luoghi, rendendoci consapevole di quanto sia straordinaria una metropoli che, nonostante le sue continue contraddizioni e le sue difficoltà quotidiane, non a caso continua ad attrarre migliaia di turisti da ogni parte del mondo. Napoli è davvero una Pompei mai sepolta, come sosteneva Curzio Malaparte; è certamente il mondo antico rimasto intatto ancor oggi.

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Lo spiega bene la prima storia dedicata alla figura dell'imperatore Nerone, quel «dio di fango» visto addirittura come l'Anticristo, additato come colui che diede fuoco a Roma, assassino della propria madre, che in Napoli trovò un luogo fertile per essere apprezzato in quanto a doti canore. Oggi il teatro dove l'imperatore si esibì è nascosto tra i palazzi del centro antico, realtà tangibile di un passato onnipresente. Così come ancora esistono le grotte del Chiatamone, adibite a garage, un tempo oscuri antri tufacei dove venivano portati avanti culti orgiastici in onore di Priapo. Ci dovette pensare, nel Cinquecento, il viceré don Pedro di Toledo a risanare i luoghi e, nel Seicento, ai fondatori della chiesa delle Crocelle a santificare quel che fu, un tempo, un luogo demoniaco. Dal cuore della città si arriva ad Agnano, dove si riscoprono i resti dimenticati dello stabilimento termale di epoca romana, quindi si ritorna in centro, precisamente nella meravigliosa cappella Capece Minutolo del Duomo, per riscoprire la storia dell'arcivescovo Filippo, consigliere di casa d'Angiò, derubato del suo anello nella tomba; storia talmente clamorosa da essere raccontata da Boccaccio nel Decameron.

Dal Trecento si passa al Rinascimento, quando l'illuminato re Alfonso d'Aragona perse la testa per una diciottenne di Torre del Greco, la bellissima Lucrezia d'Alagno, e quando la famiglia Sanseverino, sconfitta e umiliata dal sovrano Ferrante dopo la congiura dei Baroni, dovette abbandonare il suo bellissimo palazzo che poi divenne la chiesa del Gesù Nuovo. Il sacro e il profano che caratterizzano la città si ritrovano al Buvero, quel borgo Sant'Antonio abate dove, se da un lato i frati curavano con efficacia l'herpes zoster, dall'altro, per molto tempo, la prostituzione fu l'attività principale praticata. La storia della copia «autentica» del Giudizio Universale di Michelangelo, custodita a Capodimonte, appassiona non meno del mistero della «piscina» degli Incurabili, una vasta necropoli al di sotto dello storico ospedale ma finora mai trovata, sogno del decano degli speleologi Clemente Esposito.

 

Inquietante è il caso di «poltergeist» che nel 1696 si verificò all'interno delle sacre mura del convento dei Girolamini, così come è ammirevole la vicenda di Giambattista Vico che seppe sfidare la morte nei vicoli di Spaccanapoli. Scoprendo i segreti della scultura del «Disinganno» nella Cappella Sansevero, si passa al Novecento col femminicidio compiuto dallo scultore Filippo Cifariello e con la terribile voragine che si aprì a Secondigliano nel 1996. Commuovono le storie delle madri coraggio che ispirarono il film «Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti» della Wertmuller, della Comune dei Bambini a Materdei, dell'impegno di Eduardo De Filippo per i ragazzi dell'istituto di pena delle Cappuccinelle e della dismissione dell'Ilva di Bagnoli. Storie di cui ancor oggi abbiamo bisogno, per rendere ancor più salde le radici di chi vive la città-mondo.

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