Larry Watson e Le Vite di Edie Pritchard: due matrimoni per tre vite

Il ritorno del cantore del Montana (che vive in Wisconson)

Larry Watson
Larry Watson
di Guido Caserza
Domenica 7 Gennaio 2024, 08:00 - Ultimo agg. 21:21
3 Minuti di Lettura

La pubblicistica americana lo ha definito il cantore del Montana, definizione scontata per uno scrittore come Larry Watson che, anche se oggi vive in Wisconson, ha ambientato tutti i suoi romanzi in questo Stato americano, da Montana 1948 (l'esordio del 1993) a The lives of Edie Pritchard, uscito nel 2020 e ora pubblicato da Mattioli 1885 con il titolo fedele Le Vite di Edie Pritchard (pagine 424, euro 21), passando per Uno di noi (2021) romanzo dal quale è stato prodotto un film con Kevin Costner e Diane Lane e Addio e ancora addio (2022).

Il titolo del nuovo volume racchiude soggetto e principio compositivo del romanzo, fedele al racconto della nuova frontiera, altra categoria in cui si è soliti imbrigliare lo scrittore, classe 1947.

Il soggetto è la protagonista, l'eponima Edie Pritchard, di cui si racconta la storia in una vera e propria tranche de vie lunga quarant'anni, attraverso tre differenti vite.

Il principio compositivo è quello di una trama che si articola in maniera tripartita, lungo il divenire esistenziale di Edie: tre tronconi narrativi incardinati sui motivi della fedeltà, dell'amore e, infine, dell'anelito a liberarsi dai condizionamenti sociali.

Edie incarna dunque l'archetipo modernista dell'identità multipla che Watson tratta però senza psicologismi, risolvendone la complessità tematica in una narrazione oggettiva e fattuale.

Vediamo: all'inizio del romanzo, anno 1967, Edie è la signora Linderman, sposata con Dean, ed è impiegata in una banca di Gladstone.

L'attacco è tipico della narrativa rurale americana, con il consueto ménage coniugale, senonché Edie è amata anche da Roy, fratello gemello di Dean: è un amore platonico, ma è pur sempre amore. Ed è intriso di ambiguità e fantasmi, come lascia intendere una frase di Edie: «Non so nemmeno se riesco sempre a distinguervi».

Frase sibillina, e nella sua concisione capace di svelare al lettore l'intera psicologia di Edie: Watson ha di queste capacità, dare con un rapido tocco un intero ritratto psicologico, e di liberare il potenziale di un possibile sviluppo narrativo.

C'è invece una sospensione temporale, e la narrazione riprende nel 1987, quando Edie vive in un'altra cittadina, è sposata con Gary Dunn e ha una figlia di nome Jennifer. L'ambientazione ricalca lo schema narrativo iniziale, con la signora Dunn assorbita nel quieto ménage; ma anche in questo caso lo schema è destinato a infrangersi quando Edie riceve una telefonata che la riporta indietro nel tempo, quando era la signora Linderman.

Chi l'ha chiamata avanza delle richieste a cui non è dato sapere se Edie acconsentirà: occorre un altro salto temporale di venti anni per conoscere le sue scelte, quando la somma delle sue esitazioni, o delle sue risoluzioni, avranno generato in lei una terza Edie, quella che ora, nel 2007, ha ripreso il suo cognome da nubile, tornando così alla sua nativa identità, forse quella che più le si attaglia, o forse no, perché Watson ha la capacità di lasciare tutto, destino e vita, in sospensione. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA