Premio Strega 2024: in corsa Peppe Fiore, Eduardo Savarese e Gennaro Serio

Tre autori napoletani tra i primi dieci candidati all'edizione 2024

I finalisti dell'ultimo Premio Strega
I finalisti dell'ultimo Premio Strega
di Generoso Picone
Sabato 10 Febbraio 2024, 10:00 - Ultimo agg. 18:21
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Tre titoli su dieci non costituiscono un attendibile campione su cui fondare una previsione statistica, ma comunque rappresentano un segnale incoraggiante. Perché nel primo elenco di romanzi candidati all'edizione 2024 del Premio Strega e a succedere nell'albo d'oro a Come d'aria di Ada D'Adamo ogni settimana ce ne sarà uno fino alla scadenza di giovedì 29 compaiono Gli innamorati di Peppe Fiore (Einaudi, proposto da Marco Cassini), Le Madri della Sapienza di Eduardo Savarese (Wojtek, presentato da Riccardo Cavallero) e Ludmilla e il corvo di Gennaro Serio (L'orma, indicato da Giuseppe Lupo).

Cioè tre lavori di autori napoletani - uno dei quali peraltro pubblicato da una casa editrice di Pomigliano d'Arco, la dinamicissima Wojtek - che consegnano il dato di una intensa vitalità di scrittura.

Se poi si aggiunge La ragazza eterna (Bompiani, presentato da Nicola Lagioia) di Andrea Piva, nato a Salerno ma pugliese di adozione, e Cose che non si raccontano (Einaudi, proposto da Valeria Parrella) di Antonella Lattanzi, ecco che in questa iniziale sequenza si può individuare l'emergere di un asse Napoli-Bari su cui configurare un brano importante di geografia letteraria. 

Per ora si tratta di indizi, in attesa di conferme o rettifiche che l'andamento dello Strega potrà restituire. Intanto Peppe Fiore ambienta la sua storia negli spazi della borghesia per cogliervi gli elementi di base di Gli innamorati, la fiducia, la menzogna, la vanità, la sostanza dei sentimenti. Eduardo Savarese in Le Madri della Sapienza si misura con il tema dell'omosessualità che attraversa una famiglia tradizionale e lo fa nelle tonalità quasi esoteriche di una vicenda dai significati profondamente metaforici. Gennaro Serio delinea in Ludmilla e il corvo la trama di un'avventura sulle tracce delle pagine di Franz Kafka. 

A completare il gruppo d'avvio ci sono Adelaida di Adriàn Nazareno Bravi (Nutrimenti, presentato da Romana Petri), L'omicidio di Valle Giulia di Antonella Di Fabio (Frilli, da Massimiliano Minerva), Il true crime di Giuseppe Genna (Bompiani, da Ferruccio Parazzoli), Nella casa accanto di Angela Giannitrapani (Progedit, da Raffaele Nigro), Nostra signora delle nuvole di Mirko Zilahy (HarperCollins, da Roberto Ippolito). Testi che nelle costanti hanno la narrazione della cronaca, dal passato e dal presente, il consueto ricordo alla biografia, il solito rimando all'autofiction, la frequentazione del genere giallo. 

Non è stato ammesso Lo stemma di Fulvio Abbate (La nave di Teseo) perché autopresentato dall'autore, pure membro degli Amici della domenica, la platea che nella struttura disegnata a suo tempo da Maria Bellonci conserva onori e oneri delle scelte: avrà tempo fino al 29 per dotarsi di un diverso presentatore e adeguarsi al dettato del regolamento.

Il giorno dopo, primo marzo, si saprà quanti concorreranno alla settantottesima tornata di quello che è il maggior premio letterario italiano e che l'anno scorso vide raggiungere il numero record di 80 partecipanti. Al termine delle candidature, il comitato tecnico guidato da Melania Mazzucco selezionerà il 4 aprile i 12 semifinalisti che il 5 giugno con l'annuncio al teatro romano di Benevento diverranno i cinque per la serata finale del 4 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, dove protagonista sarà la giuria votante dei 400 Amici della domenica. 

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