Lagioia, addio al Salone del Libro di Torino: «Mai così grande»

Lo scrittore presenta la kermesse al Lingotto dal 18 al 22 maggio

Nicola Lagioia
Nicola Lagioia
di Massimo Novelli
Mercoledì 5 Aprile 2023, 08:49 - Ultimo agg. 17:40
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Chiuse (per ora) le polemiche politiche e condotta a buon fine la pratica rovente della nuova direzione, affidata dal 2024 a Annalena Benini, il Salone del libro di Torino presenta i suoi pezzi da novanta, che sono numerosi, per la trentacinquesima avventura dell'evento in cartellone al Lingotto, dal 18 al 22 maggio, che, con un chiarissimo omaggio a Lewis Carroll e al suo Alice nel paese le meraviglie, giostrerà sul tema portante di «Attraverso lo specchio».
L'ultima kermesse che vedrà Nicola Lagioia alla guida, è stata illustrata ieri mattina alla Casa Teatro Ragazzi di Torino. Assente (giustificata) la nuova direttrice Benini, in carica per un triennio.

Nicola Lagioia invece c'era ieri mattina. E ha voluto assicurare, nel suo intervento, che l'ultimo capitolo di Librolandia da lui firmato «sarà il Salone più grande di sempre, anche più alto perché saliremo sulla pista del Lingotto messa a disposizione dalla Pinacoteca Agnelli. È un Salone che svolge un ruolo sempre più determinante per la costruzione dell'identità dei torinesi, degli italiani e degli europei.

Nonostante le piccole e grandi tempeste è diventata una delle fiere editoriali più importanti al mondo. Se ci sono polemiche è perché è un'istituzione viva».

Il menu è ricco. Si parla di 1.200 editori, di circa 2.000 eventi. La nazione ospite, che ritorna dopo un'assenza che datava 2015, sarà l'Albania. La regione in passerella è la Sardegna. Come assaggio, mercoledì 17 maggio, all'Auditorium Rai di Torino, ecco la serata «Arrampicarsi sugli specchi - Musica e Parole per Alice», con il pianoforte di Stefano Bollani e con la partecipazione di Alessandro Baricco e di Valentina Cenni. Giovedì, poi, prima giornata di Salone, toccherà alla scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievi, premio Nobel per la letteratura nel 2015, inaugurare la cinque giorni. La programmazione rivolta alle scuole, invece, sarà aperta dal giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese, con una lezione sulla democrazia e sulla partecipazione.
Nutritissimo il carnet degli ospiti internazionali eccellenti, noti, gettonati: si va dal narratore americano Peter Cameron a Mark Z. Danielewski (l'autore di Casa di foglie), da Virginie Despuentes a Fernando Aramburu (presenterà Figli della favola); dallo scrittore basco Bernardo Atxaga a Javier Castillo, da Javier Cercas (che tratterà assieme a Bruno Arpaia della riscrittura della parola «intellettuale») al vincitore del Premio Pulitzer 2018 Andrew Sean Greer. E ancora: la francese Victoria Mas, il premio Nobel nigeriano Wole Soyinka (introdurrà i lettori alle pagine del suo libro Cronache dalla terra dei felici). Senza dimenticare Julian Barnes, una delle voci più conosciute del mondo letterario britannico, Scott Spencer (autore di uno dei libri sull'amore giovanile più letti: Un amore senza fine) e Antoine Volodine con il suo Le ragazze Monroe.

Tantissimi anche gli autori italiani. Una lunga lista che annovera, tra gli altri, Niccolò Ammaniti, Alessandro Baricco, Gianrico Carofiglio, Maurizio de Giovanni, Erri De Luca, Ernesto Ferrero, Antonio Manzini, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Marco Missiroli, Romana Petri, Francesco Piccolo, Alessandro Piperno, Rosella Postorino, Roberto Saviano, Domenico Starnone, Walter Siti, Chiara Valerio, Walter Veltroni, Sandro Veronesi ed Edoardo De Angelis.

Tra le decine di incontri, disseminati nella kermesse del Lingotto, spiccano due momenti dedicati al Sud. Su don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia, dialogheranno l'arcivescovo Corrado Lorefice e il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone. Di interesse si annuncia quindi la conversazione sulla ricerca e decostruzione del Sud attraverso il libro di Carmine Conelli (Il rovescio della nazione, Tamu Editore) e il lavoro di ricerca del musicista Toni Cutrone (Mai Mai Mai): Tamu è la realtà editoriale che Conelli ha contribuito a fondare a Napoli.
 

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