Sam Knight e “Ufficio premonizioni”: storia dello psichiatra che voleva predire il futuro

Storia dello psichiatra che voleva predire il futuro
Storia dello psichiatra che voleva predire il futuro
di Giuseppe Montesano
Domenica 19 Febbraio 2023, 18:00
4 Minuti di Lettura

Siamo nel marzo del 1941 mentre infuria la Seconda guerra mondiale, e miss Middleton sta andando con un'amica a festeggiare San Patrizio alla Prince's dance hall. Discute con lei se è il caso, dal momento che ci sono i raid aerei tedeschi, ma non vuole rinunciare. Escono e si avviano, ma a un tratto la Middleton avverte «una sensazione davvero strana», e d'impulso decide di tornare a casa. Due ore dopo, alle 20.45, un bombardiere tedesco colpito dalla contraerea cade con tutte le sue bombe sulla Prince's dance hall. Cosa ha sentito la pianista e maestra di ballo miss Middleton?

Più di vent'anni dopo, nel 1966, di notte miss Middleton si sveglia strangolata da un orribile soffocamento, e nella stessa giornata una catastrofe si abbatte su un villaggio gallese uccidendo 144 persone.

Tra i soccorritori si trova uno stimato medico e psichiatra, John Barker, che ascoltando le confessioni di molti abitanti che sembrano aver «avvertito» qualcosa come miss Middleton, arriva a pensare che si possa trattare di premonizioni, e fonda «the Premonitions bureau», l'Ufficio Premonizioni: è così che si apre un romanzo ambientato nella Londra degli anni Sessanta, il decennio in cui i Beatles e i voli nello spazio e l'assassinio di Kennedy e il computer e i media e la minigonna si intrecciano nel vero inizio della contemporaneità.

Ho scritto «un romanzo», ma in realtà Ufficio premonizioni di Sam Knight, pubblicato nel 2022 e appena tradotto per Strade Blu Mondadori, non è un romanzo: è una storia vera. Ma come non farsi affascinare dal romanzesco di centinaia di «osservatori» che cominciano a affollare l'Ufficio Premonizioni e in particolare da due di essi con le loro visioni? Fino ad arrivare alla più incredibile: la previsione della morte di Barker, avveratasi nel 1968 dopo un periodo in cui lo stesso Barker si era convito che sarebbe morto. Le sue ricerche furono continuate da Jennifer Preston, che aveva lavorato con lui, che raccolse testimonianze fino agli anni Settanta in schedari che, come scrive Knight, alla fine contenevano «oltre tremila premonizioni, di cui circa milleduecento verificate. Nessun allarme preventivo ufficiale era mai stato comunicato».

Il bello del libro di Knight, un giornalista del «New Yorker», è che in Ufficio premonizioni appaiono personaggi reali che sembrano inventati ma anche che le domande poste scetticamente da Knight non hanno mai risposte semplificate: come se Knight avesse portato il suo occhio a essere neutrale, ma riuscendo così a rendere ciò che racconta complesso come è sempre la realtà. Alcuni passi del libro fanno venire in mente i «precog» di Philip K. Dick incontrati in romanzi e film, ma di fronte ad altri personaggi si pensa alle ricerche letteralmente borderline di autori di libri sulle esperienze paranormali. Esperienze inseguite dai vecchi Talamonti e Pauwels e Bergier del Mattino dei maghi, ma anche da Jung con la sincronicità e addirittura da Freud che era un meccanicista assoluto ma, come scopriamo in questo libro, fino alla fine si interessò all'altra psicologia; inseguite poi da più recenti scienziati di frontiera, professori universitari e ricercatori riconosciuti nei loro campi, psichiatria, fisica, fisica quantistica, tra cui non si possono non citare Laszlo e Grof come anche il fisico Bohm e i loro Quando accade l'impossibile, Mente immortale, Scienza e campo akashico, La rivoluzione della coscienza, 2; ma anche i Terence McKenna, Rupert Sheldrake, Ralph Abrahm, con titoli come La mente evolutiva, con tentativi legati anche alle droghe per scoprire un altro funzionamento della mente. E non si dovrebbe citare lo stesso Oliver Sacks che fece un esperimento con farmaci-droghe che raccontò in Risvegli, e che per tutta la vita ha indagato l'emicrania e tutto il resto scientificamente, ma a volte con una scientificità di confine? Tutti accomunati dall'idea che le risorse della mente non siano del tutto catalogabili in modo consueto. Sciocchezze? Auto-inganni? Nuove vie? Probabilmente questi frammenti di realtà di confine raccontano, come fa Ufficio premonizioni, che la crosta della realtà nasconde altre realtà: cosa che, del resto, la fisica attuale sta scoprendo in un universo quantistico. O invece si tratta di una ribellione, inconscia, al potere che la Materia ha su di noi, fatti di atomi e particelle, e soggetti alle cieche leggi causali? Mah! Intanto i più curiosi possono leggere Ufficio premonizioni di Sam Knight e appassionarsi e persino divertirsi, ma, in fondo, con un briciolo di inquietudine: e se ci fosse davvero un'altra realtà? 

© RIPRODUZIONE RISERVATA