Wilbur Smith, ecco il romanzo postumo: l'Egitto tra avventura, amore e morte nella «Lotta fra titani»

Wilbur Smith, ecco il romanzo postumo: l'Egitto tra avventura, amore e morte nella «Lotta fra titani»
Wilbur Smith, ecco il romanzo postumo: l'Egitto tra avventura, amore e morte nella «Lotta fra titani»
di Riccardo De Palo
Martedì 18 Ottobre 2022, 17:47 - Ultimo agg. 17:55
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A quasi un anno dalla sua improvvisa scomparsa, avvenuta il 13 novembre del 2021, arriva oggi in tutte le librerie Lotta fra titani, un nuovo romanzo del re dell'avventura Wilbur Smith, scritto a quattro mani con Mark Chadbourn. «L'Egitto mi ha sempre affascinato, rappresenta il crocevia dei continenti, le fondamenta della storia della civiltà: è successo tutto lì», diceva, poco prima di accomiatarsi da tutti noi, l'autore di 40 romanzi tradotti in 26 lingue, venduti in 140 milioni di copie nel mondo.

Il libro che esce oggi non è il primo inedito di Wilbur Smith pubblicato postumo da HarperCollins Italia: a fine novembre 2021 era uscito un libro per ragazzi, Fulmine (scritto con Christopher Wakling) e lo scorso marzo era invece apparso Eredità di guerra (a quattro mani con David Churchill), sempre dedicato alla serie dei Courtney, ma per lettori adulti. E altri inediti inevitabilmente usciranno: il prossimo 8 novembre sarà la volta di un altro libro per ragazzi, Onda d'urto, scritto sempre con Christopher Wakling.
Lotta fra Titani è invece un nuovo libro della serie dedicata al mondo dei Faraoni (inaugurata negli anni Novanta con Il dio del fiume e Il settimo papiro), ed è da considerarsi il seguito ideale dell'ultimo lavoro pubblicato pochi giorni prima della morte dell'autore, Il nuovo regno, in cui si racconta la saga del potente mago Taita e del giovane Hui.

 

Un romanzo dal ritmo serrato

Si tratta di un romanzo di formazione, dal ritmo serratissimo e dai toni avvincenti.

Siamo nell'Egitto del Medio Regno, e i barbari Hyksos minacciano di conquistare nuovamente Tebe, la Città delle Cento Porte. Il protagonista è il giovane Piay, addestrato come spia da Taita - «eunuco che non sembra essere invecchiato nemmeno di un giorno» - e che viene inviato in avanscoperta in territorio nemico. Il suo compagno d'avventure, Hannu, ha il compito di garantire che l'amico tenga «sempre i piedi per terra».


Piay si trova subito di fronte il suo avversario d'elezione, il barbaro Sakir, «un pazzo temuto dai suoi stessi uomini», incline ai paradisi artificiali concessi da una particolare varietà di loto blu e che, costretto alla fuga e ferito, promette vendetta. Il giovane perde molti uomini in battaglia, e prova un profondo rimorso. Il suo mentore, consigliere del Faraone, lo rimprovera, sostiene che in fondo è un privilegiato: «Un uomo non può sapere chi è davvero finché non ha sofferto». Soltanto «un uomo disperato può ottenere risultati straordinari». Ma per ottenere simili risultati, occorre affidare a Piay una missione molto ambiziosa (e pericolosa). E quindi, ecco il giovane partire verso il Peloponneso, per chiedere al re spartano aiuti militari che possano respingere l'assalto dei barbari.



Inizia così una vera e propria Odissea - «gli dei ti sfideranno quando meno te l'aspetti», è l'avvertimento del suo maestro - che porta Piay e Hannu a sconfinare nuovamente in territorio nemico. Senza rovinare la sorpresa, anticipiamo soltanto che le numerose prove che il giovane dovrà affrontare lo formeranno definitivamente sia come guerriero che come essere umano. Piay arriverà a chiedere aiuto alla Pizia dell'Oracolo di Delfi, che gli consegnerà un enigma da risolvere, «perché la conoscenza va guadagnata». E quando verrà messo alla prova, e incontrerà l'oracolo seduto su un tripode, in un anfratto della montagna, e gli chiederà come salvare l'Egitto, riceverà una risposta sibillina: «Addomestica l'animale che è sia serpente sia toro».

La sfida tra bene e male

In questo suo ultimo lavoro (sia pure scritto a quattro mani), Wilbur Smith dà fondo alle qualità che lo hanno reso famoso, e riesce a incatenare il lettore in una trama serrata e piena di colpi di scena, in cui è facile provare empatia per i protagonisti che (come gli ucraini di oggi) vogliono soltanto respingere l'invasore. La sfida è tra l'essenza degli Hyksos, ovvero il caos, e un mondo fatto di norme e di leggi da rispettare. «Voi Egizi - dice il cattivo della storia, Sakir - preferite l'ordine, dalla terra in basso ai cieli sopra di voi. Ogni cosa al suo posto, ognuno al suo posto. Vivete in un mondo davvero noioso». Sono due diverse concezioni del mondo (e dell'ordine mondiale) a scontrarsi. In una guerra fino all'ultimo respiro.

 

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