Papini: felicità, una parola semplice. Da Procida a Napoli l'autrice in Sala Assoli

Papini: felicità, una parola semplice. Da Procida a Napoli l'autrice in Sala Assoli
di Donatella Trotta
Giovedì 24 Febbraio 2022, 12:00
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La felicità? Anche quando sembra smarrita, o perduta, in fondo è «una parola semplice». Una parola piccola, declinata al femminile plurale in miriadi di segni, che i piccoli sanno intendere forse meglio degli adulti. Anche quando amano — persino al Nido — con una intensità inimmaginabile: che sa tessere trame sottili ma robuste di vita, empatia e vicinanza in gesti minuscoli, ma carichi di senso profondo. Gesti, segni e sogni che riescono a sanare ferite, ritrovare parole “scappate”, colmare vuoti, esorcizzare paure e ricucire lacerazioni che marcano bambini e adulti come le venature d’oro dei vasi giapponesi lesionati e ricomposti con la tecnica del kintsugi. Ne è convinta Arianna Papini, pittrice, artista visuale, illustra(u)trice, scrittrice ed arteterapeuta fiorentina, che ha scritto, illustrato e pubblicato 150 incantevoli e pluripremiati libri per l’infanzia (tradotti anche all’estero) per numerose case editrici.

E si intitola appunto «Felicità è una parola semplice» il poetico albo illustrato di Papini, edito da Camelozampa, tra i vincitori del Premio “Il Mondo salvato dai ragazzini” 2022 (che le sarà consegnato a fine settembre a Procida, Capitale italiana della cultura, al termine di un percorso progettuale incentrato, quest’anno, proprio sul tema: «Cerca(u)tori di felicità: il futuro del mondo salvato dai piccoli»), che l’autrice racconterà al pubblico dei suoi lettori, piccoli e grandi, in due incontri: il primo, oggi pomeriggio a Procida, con la comunità educante dell’Isola di Arturo che sta già lavorando sui suoi libri, e il secondo domani mattina (dalle ore 10 alle 12.30, con bambini della scuola primaria) nel Teatro Sala Assoli di Napoli, con la partecipazione straordinaria del M° Claudio Romano, compositore, polistrumentista (diplomato in chitarra classica e mandolino), arrangiatore e pluripremiato autore di oltre 200 composizioni tra musiche originali e di scena per molti spettacoli teatrali, televisivi e colonne sonore per il cinema, che ha inciso oltre 500 dischi e partecipato a festival e tourneés con molti grandi artisti: un incontro tra musica, immagini e parole, letture animate, domande e risposte alla ricerca della “ricetta” della felicità.

E ora che venti di guerra si addensano alle nostre porte, mentre la pandemia persiste con le sue (speriamo) ultime zampate, un’opera come quella di Papini è una necessaria ventata di aria fresca e pulita, che sembra conservare in sé l’alito della Ruah, il soffio primigenio e spiritualmente generativo dello spirito: maiuscolo e minuscolo. Perché il punto di partenza dell’Autrice è una visione poetica del mondo e delle sue creature. Per Papini l’albo illustrato, o Picture Book, secondo Kvĕta Pacovská “prima galleria d’arte che il bambino visita” è infatti una preziosa opportunità per creare ponti tra adulti e bambini su temi difficili e cruciali, con il linguaggio della poesia che — come la pittura e la musica — è universale. Non a caso, prima, durante e dopo la pandemia, spartiacque per tutti noi, l’Autrice ha pubblicato alcuni testi di grande attualità con molteplici potenzialità didattiche: perché parlano ciascuno, con profonda delicatezza e ineffabile poesia, di traumi (collettivi e individuali: come il terremoto in Emilia, che con i laboratori post-sismici promossi dall’editore Franco Cosimo Panini chiamando a raccolta in un “Cantiere della fantasia” i protagonisti della civiltà dell’infanzia accanto ai bambini “terre-mutati” ha ispirato ad Arianna Papini il potentissimo «Terremoto!», poema illustrato in ottonari a rime alternate edito da Lapis), di lutti inevitabili (come l’albo “bifronte” «Nonne (e nonni) con le ali», edito da Bacchilega Junior, per raccontare ai più piccoli la costante presenza di una persona cara anche quando non c’è più), o di separazioni e assenze (anche involontarie, come nel dramma dell’Alzheimer con le sue «parole scappate» che accomunano una nonna in declino e un nipote dislessico, rafforzandoli in un legame unico, nell’albo intitolato appunto «Le parole scappate», edito da Coccole Books ) che in fondo ci riguardano un po’ tutti molto da vicino.

Pluripremiata autrice impegnata, dopo gli studi di arte e architettura ed esperienze editoriali innovative (per 25 anni in Fatatrac, ad esempio, o nel meccanismo dei libri-gioco), Papini è un’artista della vita non a caso richiestissima non solo per mostre, personali e collettive, in Italia e all’estero, ma anche da scuole, università, Master, enti del Terzo Settore, cooperative e biblioteche di tutta Italia per tenere corsi, laboratori e seminari arricchiti anche dal suo bagaglio di esperienze di volontaria nel reparto di oncoematologia pediatrica a Firenze, o dal percorso nel suo studio dove tiene gruppi terapeutici, autonarrativi e artistici con persone di ogni età. Perché nei suoi libri parla anche di sentimenti radicali e dolci come l’amore (per i propri nonni, per la vita, nonostante tutto, e per le sue infinite sorprese; e persino per i propri compagni di nido e di scuola: come nel suo nuovo albo prescolare «Se…» edito da Bacchilega Junior, un intenso quadrotto cartonato dove con pochissime parole, disegni buffi dai bianchi tratti essenziali e piccoli dettagli di colore riesce a condensare l’innamoramento tra bimbetti del nido. E il pregio di ognuno di questi preziosi albi illustrati, tra parole ritrovate e immagini evocative, felicità cromatica e pensiero poetante con una semplicità che è il distillato della complessità è, allora, proprio la carezza del sorriso e il tepore della speranza, lo stupore e la gratitudine per la bellezza, il dolore della perdita e l’esperienza – auspicabile - dell'abbraccio di condivisione che lo allevia. Perché nessuno, come ha ribadito nei giorni scorsi anche papa Francesco, si salva da solo. 

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