I giovani imprenditori: «Sud, cuneo fiscale e Pnrr: la manovra sia ambiziosa»

All'appuntamento di Capri anche il ministro Urso

Il meeting dei giovani di Confindustria
Il meeting dei giovani di Confindustria
di Nando Santonastaso
Sabato 14 Ottobre 2023, 08:46 - Ultimo agg. 17 Ottobre, 07:04
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Chiedono una legge di Bilancio «non rinunciataria» i Giovani Imprenditori di Confindustria da Capri dove si tiene il loro 38esimo meeting annuale. «Non possiamo permettercelo e speriamo che non lo sia», dice il presidente Riccardo Di Stefano nella relazione di apertura, pur nella consapevolezza che «il quadro rimane difficile e aumenta la nostra fragilità».

Una manovra non rinunciataria vuol dire, in sostanza, che «dovrà essere collegata il più possibile alle riforme e alle risorse del Pnrr. Perché si scrive "riforme" ma si legge "crescita" ed efficienza della spesa». In sintesi, si tratta di «proteggere le famiglie colpite dall'inflazione e le imprese strozzate dai costi alti». E di riportare il tasso d'investimento del Paese dal +0,8% di quest'anno al +3,7% del 2022.

Ciò vuol dire, per gli industriali under 40, «rendere strutturale il taglio del cuneo contributivo sul lavoro e prorogare il credito d'imposta contro il caro energia».

Le risposte arrivano a stretto giro, dal momento che la formula del meeting è costruita come un confronto a tutto campo con il governo Meloni (sette i ministri presenti). «Sulla manovra peseranno l'alto debito pubblico, accresciuto notevolmente nell'ultima legislatura; l'amento dei tassi di interesse deciso dalla Bce; la contabilità, e anche per i prossimi anni, del Superbonus che non è stata valutata quando si sarebbe dovuto farlo. Si farà una finanziaria responsabile nell'alveo del taglio del cuneo fisale che malgrado le correnti avverse continueremo a rendere strutturale», dice Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. E aggiunge: «Non rinunceremo alle riforme anche se con meno risorse. Perché questo governo ha già portato a casa la legge sulla concorrenza, la riforma dei taxi su cui altri governi hanno visto invece fallire analoghe iniziative e tra poco anche la legge sui nuovi limiti dell'inquinamento elettromagnetico».

Anche il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha un timing preciso in testa, quantunque obbligato: «Sono i tempi del Pnrr dice -: entro il 2026 dovremo completare la digitalizzazione della Pa e semplificare 600 procedure amministrative. L'Intelligenza artificiale da questo punto di vista può dare una mano importante». Ma per rendere attrattiva la burocrazia italiana anche ai giovani servirà un percorso specifico, a partire dall'aumento dei livelli di competenza dei dipendenti pubblici: «Ho ereditato un sistema nel quale la formazione si limitava in media a 3 ore all'anno per dipendente», rivela.

Di Sud, parte centrale della relazione di Di Stefano, parla di più il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, riproponendo il senso e gli obiettivi di Agenda Sud contro la dispersione scolastica nelle aree più a rischio del Paese: «Le scuole devono restare aperte d'estate ribadisce - anche al di là dei loro obiettivi didattici per favorire la presenza e la partecipazione dei ragazzi che non si possono permettere le vacanze. Il Piano Estate offrirà agli studenti attività sportive, ludiche, musicali con il coinvolgimento delle associazioni del Terzo settore, di studenti universitari e di docenti che si offrissero volontariamente». Sul tema poi del rapporto tra scuola e lavoro, il ministro conferma la filiera unica degli Its "secondo il modello 4+2" per rafforzare il raccordo con il mondo produttivo mentre per l'edilizia scolastica si lavora a una partnership con i privati e all'utilizzo di strumenti come il project financing, capaci di efficientare i servizi e rendere gli istituti autonomi sul piano energetico. Dalla prima giornata del meeting emerge però con chiarezza anche la preoccupazione delle imprese, non solo quelle junior, per le profonde trasformazioni geopolitiche e tecnologiche che stanno interessando l pianeta. Ce la farà l'Italia che marcia ancora a due velocità ad essere all'altezza di questo rapidissimo cambiamento?

«Sarà fondamentale l'attivazione degli investimenti privati e dunque il maggiore coinvolgimento delle aziende per l'utilizzo dei fondi disponibili», osserva Massimo Antonelli, Ceo di EY Italia. Che assegna alla Pubblica amministrazione la responsabilità di accrescere rapidamente il livello delle sue competenze atteso che il 64% dei manager italiani «ritiene indispensabile investire nell'intelligenza artificiale e nella sostenibilità per il futuro delle loro imprese». Di sicuro è difficile dare torto a Davide Arcangelo, Ceo di Next4 che investe nella digital innovation quando osserva che nonostante i progressi dell'Italia la velocità dei maggiori partner internazionali negli investimenti in innovazione è ancora nettamente maggiore. Intanto si potrebbe ripartire dall'energia (il gas gratis ai residenti in Basilicata per 9 anni, ricorda il governatore lucano Vito Bardi, è il frutto dell'accordo con le compagnie estrattive di gas e petrolio e disegna una prospettiva di crescita significativa per la regione). O dall'economia del mare che, ricorda Di Stefano, vale in Italia 137 miliardi e 900mila occupati nelle imprese collegate a porti e trasporti marittimi.
 

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