Casata Mergè, secoli di vino che sbarcano in America

Una produzione vasta, che vanta 30 ettari di proprietà

La famiglia Mergè
La famiglia Mergè
di Luca Marfé
Venerdì 26 Maggio 2023, 18:55
3 Minuti di Lettura

FLORIDA, USA - «L’America ama il vino italiano. E noi amiamo l’America».

Ha gli occhi che brillano Massimiliano Mergè mentre sogna il suo Sogno Americano.

Dopo secoli di vino, la Casata che porta il suo nome è finalmente pronta per realizzarsi anche altrove.

Quattro generazioni per una famiglia storica, e per un’azienda in continua e adesso addirittura brusca evoluzione. Decine di premi, innumerevoli soddisfazioni professionali, ma anche personali. E di colpo una missione: destinazione Stati Uniti.

Si spazia, oltre che tra le geografie nazionali e quelle internazionali, tra il bianco e il rosso.

La vera punta di diamante, però, è senza dubbio la linea Sesto 21. Un Sauvignon Blanc già sbarcato in Florida, e già vincitore, per ben tre anni di fila per la Guida Luca Maroni, del premio Miglior Sauvignon d’Italia.

Una produzione vasta, che vanta 30 ettari di proprietà più altri terreni in conduzione, che al di là dei suoi tesori si presta anche, e perfettamente, come cartolina dei viaggi dei già tantissimi amici, seguaci e fan americani.

In quel di Monteporzio Catone, giusto alle porte di Roma, in una scena d’incanto che potenzia naturalmente il circuito delle visite anche grazie a una poderosa ristrutturazione di un casale che sembra un antico castello, con tanto di cunicoli segreti che nascondono passaggi dall’uno all’altro campo.


Il passato e il presente che si mescolano con il futuro che è suo figlio.
Jacopo Mergè ha 24 anni ed è già il delfino fiero del suo papà.

E poi il rosso. Nello specifico con il Syrah che non teme confronti altissimi, forte di profumi e di strutture che non si possono scrivere né raccontare. Fino a un blend di Merlot e Cabernet Sauvignon denominato Panta rei.

«Tutta una sorta di gigantesca scommessa, iniziata circa 15 anni fa», riprende la parola Mergè. «In concorrenza diretta coi mostri sacri di altre Regioni, abbiamo osato in una Regione che non era propriamente votata, e abbiamo dimostrato che grazie alla cura del prodotto e del vigneto si possono ottenere risultati brillanti, tali da sovrastare anche le tradizionali gerarchie nazionali, persino con aperte ambizioni internazionali».

Un intreccio di ieri e di domani, tra Italia e America, in cui c’è anche una radice di Campania.
Con la nonna materna, infatti, originaria di Santa Maria Capua Vetere, Caserta.

C’è un aura particolare attorno a lui, alle sue sorelle Maria Beatrice e Marianna.


Attorno a suo padre Luigi e attorno alla sua mamma Alma che lo guarda dal cielo.

C’è un cielo particolare, che sembra coprire tutta la distanza tra l’Italia e l’America. Con le narici inebriate dalla magia di questo vino, con la mente persa tra le atmosfere di questo sogno, con la determinazione scritta negli occhi di quest’uomo, di questo sognatore italianissimo, ma…“americano” appunto.

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